A distanza di circa un mese dalla tragedia del Bayesian, una nuova barca a vela è scomparsa. In corso le ricerche per ritrovarla
Non è trascorso neanche un mese dalla tragedia del Bayesian che le nostre acque si tingono ancora una volta di giallo. Come riferito da Il Messaggero, non si hanno più notizie di una barca a vela. L’imbarcazione sarebbe dovuta arrivare questa mattina in Sardegna per prendere parte domani ad una regata, ma a destinazione non è mai giunta e soprattutto l’ultimo segnale risale al 10 settembre. Quattro giorni, quindi, senza notizie e preoccupazione per il destino del mezzo e dei due italiani che si trovavano a bordo.
Al momento sono in corso le ricerche su tutto il tratto del viaggio per individuare possibili prove che possano far capire il destino della barca a vela. Nessuna ipotesi esclusiva e si preferisce mantenere il massimo riserbo fino a quando non si hanno delle certezze su quanto successo. Naturalmente c’è apprensione per i nostri due connazionali a bordo dell’imbarcazione e i familiari sperano di avere a breve delle buone notizie.
Per ora si hanno davvero poche informazioni su cosa è successo. Dalle uniche notizie rese note, la barca a vela di 14 metri battente bandiera inglese e con due italiani a bordo doveva prendere parte alla Maxi Yatch Rolex Cup, in programma domani, domenica 15 settembre a Porto Cervo. L’imbarcazione, attesa questa mattina in Sardegna, non è mai arrivata e l’allarme è scattato ieri dopo un contatto tra la Capitaneria di Porto della Calabria e quella di Olbia.
Infatti, la cella telefonica di uno dei due velisti era stata agganciata a est della Sardegna. Da quel momento, però, non si hanno più notizie dei nostri connazionali che erano a bordo. Ma a preoccupare c’è anche un’altra cosa: l’ultimo segnale operato dall’Ais di bordo risale alle 17 di martedì 10 settembre, giorno della partenza da Vibo Valentia. Che fine ha fatto l’imbarcazione? Difficile al momento dirlo. Si spera di avere buone notizie a breve, ma il rischio è che siamo davanti all’ennesima tragedia in madre.
Il contatto tra le due capitanerie ha fatto scattare subito le ricerche. Stando a quanto scritto da Il Messaggero, al momento si sta operando sia in mare con una motovedetta che in cielo tramite un Atr 42. La speranza è di avere qualche traccia dell’imbarcazione ed eventualmente soccorrere i velisti in difficoltà. Il fatto che il cellulare era attivo fino a ieri fa ben sperare, ma comunque si preferisce mantenere il massimo riserbo fino a quando non si hanno certezze.
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