Una delle calle più famose della città lagunare, quella che collega Campo Sant’Angelo a Campo Manin, a due passi da Rialto, è stata rinominata dai residenti per richiamare l’attenzione sui tanti furti perpetrati ai danni dei turisti
Il problema dei borseggiatori è una realtà che colpisce sia i grandi centri urbani che le realtà minori e sta diventando un disagio crescente. Nei grandi centri, come Roma o Milano, ma anche in tutte le città turistiche, i borseggiatori agiscono spesso sui mezzi pubblici e nelle vie più affollate, sfruttando proprio l’accalcarsi delle persone e la distrazione degli stessi passanti. I più colpiti sono proprio i turisti che tornano a casa con ricordi tutt’altro che piacevoli.

Venezia in questi ultimi anni sta vivendo un boom di turismo davvero incredibile. Una folla in crescente aumento, soprattutto in determinati periodo dell’anno, come durante il Carnevale o nel periodo estivo, che mette a dura prova le strutture ricettive e la sicurezza stessa della città e dei suoi cittadini, tanto da convincere le autorità locali a ricorrere al numero chiuso. Tanto turismo, significa tanta gente, tanta gente però ha attirato una pattuglia nutritissima di ladri e borseggiatori.
Milioni di visitatori all’anno
Venezia resta una delle città più belle al mondo. La sua unicità l’ha resa infatti una delle mete più visitate dai turisti sia italiani che stranieri, che almeno una volta nella vita vogliono capire come fa da secoli questa città a vivere sull’acqua. Milioni di turisti che ogni anno, soprattutto in alcuni periodi in particolari, sbarcano in laguna e passeggiano per le calli del centro storico alla scoperta di quegli angoli romantici immortalati in decine di film e serie tv, ambientati da quelle parti.

I giorni del famoso Carnevale, il Natale, il ponte di Pasqua e ovviamente tutto il periodo estivo, sono un richiamo continuo per migliaia di turisti, con punti di 100-150mila arrivi giornalieri, tanto che negli ultimi anni è stato introdotto dalle autorità comunali il numero chiuso con il pagamento anche di un ticket d’ingresso per evitare che i musei, la Basilica di San Marco e altri luoghi simbolo della città siano presi d’assalto con enormi disagi per i residenti e i turisti stessi.
Una vera piaga per cittadini e turisti
Migliaia di visitatori al giorno nei periodi di punta sono una purtroppo un forte richiamo per molti malintenzionati, come ladri di strada e borseggiatori che vanno praticamente a nozze nelle vie anguste e strette caratteristiche di Venezia. I borseggiatori hanno soprattutto i turisti come vittime preferite perchè “meno abituati” e meno pronti dei residenti a cogliere movimenti sospetti. Una vera e propria piaga che, nonostante l’impegno continuo delle forze dell’ordine schierate sul campo anche come deterrente, si fa fatica a guarire. Ultimamente ha fatto molto scalpore l’iniziativa, presa da mani ignote, di rinominare una delle calle più famose della città lagunare, Calle della Mandola, la stretta via che collega Campo Sant’Angelo a Campo Manin, a due passi da Rialto, “Calle pickpocket”, ovvero la via dei borseggiatori, proprio per mettere in risalto la piaga quotidiana che imperversa chiunque tenti di passeggiare in questo stretto spazio.

Un finto “nizioleto”, come vengono chiamati in veneziano le targhe murarie con l’indicazione del nome delle strade, è stato appeso all’entrata della via facendo bella mostra per molte ore e attirando la curiosità proprio dei turisti, ma anche la reazione poco simpatica delle autorità che hanno incaricato la Polizia locale di rimuovere lo striscione appeso. Il grido pickpocket oramai risuona nei luoghi più affollati, alle fermate della metro e sugli autobus di tutte le città più importanti d’Italia, anche grazie a iniziative private di residenti del posto che mirano così a mettere in guardia dal pericolo gli ignari turisti.