Il progetto va avanti e dopo alcune situazioni che si sono rivelate positive è diventato ufficiale anche all’interno di altri penitenziari
Dal sovraffollamento delle carceri ad una stanza interamente dedicata ai detenuti che incontrano le rispettive compagne. E’ una nuova iniziativa che sta vedendo la lice sempre più spesso all’interno delle carceri italiane.

I problemi all’interno dei penitenziari italiani per non parlare della burocrazia decisionale e politica che c’è attorno ad essi sono davvero tanti anzi, troppi e difficili da risolvere sia dal punto di vista logistico e strutturale ma anche e soprattutto psicologico e ambientale, ma almeno ci sono iniziative che rompono la monotonia e si tenta di dare qualcosa di diverso.
Si tratta delle cosiddette “Stanze dell’amore“, ovvero posti dedicati ai detenuti che possono incontrare le loro mogli, compagne e fidanzate per stare isolati qualche minuto in più del necessario e avere un po’ d’intimità, cosa che naturalmente non si riesce ad avere quando ci sono i colloqui normali e quotidiani. E’ successo a Padova, dopo che si era inaugurato a Terni. E il progetto, dopo l’Umbria, arriva anche all’interno del carcere veneto “Due Palazzi”.
Una scelta che fa discutere ma si va avanti. Per ora
E’ un’iniziativa che potrà così permettere non solo colloqui privati ma soprattutto intimi tra i detenuti e le loro compagne. Una cosa che è stata presa bene dai detenuti e che si spera possa essere allargata anche in altri penitenziari, ma è anche vero che quello veneto di Padova ha dato il permesso di poter avviare il progetto dopo quello di Terni, ma è altrettanto chiaro che i posti non ci sono dappertutto e c’è da registrare una lenta e piccola resistenza da parte della Lega che non è affatto d’accordo e che la sta ostacolando in tutti i modi.
Da non dimenticare che il progetto ha visto la luce grazie all’attività di diverse associazioni padovane di volontari che lavorano ed operano all’interno del penitenziario. E tutto questo è nato dal loro supporto e anche grazie alla sentenza della Corte Costituzionale che ha totalmente bocciato una sezione della legge del 26 del luglio 1975 dove c’era ampiamente scritto che si vietavano gli incontri con il coniuge senza il controllo a vista del personale di custodia.

Le nuove stanze, riporta il quotidiano Il Gazzettino, verranno messe accanto ai locali predisposti per i colloqui ovviamente nel rispetto della privacy.
A questo progetto si sono opposti nettamente il sottosegretario leghista alla Giustizia, il padovano Andrea Ostellari, anche se dallo stesso ministero sono state inviate le direttive ai direttori dei penitenziari e Maria Gabriella Lusi, la direttrice del carcere di Padova, ha dato il via libera all’apertura delle stanze dopo una richiesta di tre detenuti al magistrato di sorveglianza.