Caso Almasri, Nordio nella bufera: cosa non torna

Sul caso Almasri, la mail della capa di gabinetto smentisce la versione del ministro sulla comunicazione dell’arresto. Nordio nei guai?

Il caso dell’arresto in Italia del palestinese Almasri, e la successiva gestione da parte del Ministero della Giustizia, sta sollevando un vero e proprio terremoto politico-giudiziario. A generare polemiche e sospetti è la tempistica con cui il ministro Carlo Nordio sarebbe stato informato dell’arresto e le dichiarazioni rese in Parlamento. Il cuore del giallo è una mail inviata da un funzionario di Interpol il 19 gennaio scorso, che smentisce di fatto la narrazione ufficiale fornita alla Camera.

Mail della giustizia su Almasri
Il caso Almasri, e la gestione da parte del Ministero della Giustizia cityrumors.it foto ansa

Secondo le dichiarazioni del ministro, l’esecutivo sarebbe venuto a conoscenza dell’arresto di Almasri solo dopo la comunicazione ufficiale da parte della Procura. Ma la mail arrivata alle 12:37 del 19 gennaio, indirizzata a un dirigente del Dipartimento per gli affari di giustizia, racconta un’altra storia. La notizia era già nota informalmente con ampio anticipo. A confermare le anomalie è stata, sorprendentemente, la stessa capa di gabinetto del ministro, Paola Balducci, che con una comunicazione ufficiale ha smentito le tempistiche fornite da Nordio in Aula, generando uno scollamento interno al ministero e alimentando l’ipotesi di omissione o negligenza istituzionale. Almasri è un cittadino palestinese fermato in Italia a seguito di un mandato internazionale emesso da Israele, che lo accusa di appartenere a un’organizzazione terroristica.

Nordio e l’ombra dell’omissione: perché il ministro è nei guai sul caso Almasri

 

Il punto critico è il sospetto di omissione di atti d’ufficio: la comunicazione dell’arresto, partita via email da Interpol il 19 gennaio alle 12:37, è stata trasmessa ufficialmente dalla Procura di Roma solo il 20 gennaio alle 12:40, ben 24 ore dopo. Il ministro ha dichiarato di aver appreso la notizia solo con la nota della Procura, ma la catena informativa interna smentisce quella versione. Questo ha aperto seri interrogativi sul mancato inoltro tempestivo dell’informazione e su chi, all’interno del ministero, abbia eventualmente omesso o ritardato la trasmissione dei fatti al diretto interessato, cioè Nordio stesso.

Nordio è colpevole?
Nuove informazioni dalle carte dell’indagine sul caso Almasri Cityrumors.it foto Ansa

Ma c’è di più: se il ministro ha ricevuto notizia dell’arresto con anticipo e ha comunque rilasciato una dichiarazione incompleta o scorretta al Parlamento, si tratterebbe di una grave violazione istituzionale, con potenziali risvolti legali. Le opposizioni parlano apertamente di falso in Aula e chiedono chiarimenti immediati, mentre il Quirinale osserva con attenzione. A pesare sul ministro è anche il clima di crescente isolamento, con crepe interne alla sua stessa struttura. 

Il caso Almasri non è più solo una questione di giustizia internazionale o di relazioni diplomatiche: è diventato un caso politico. La  vicenda, rischia di compromettere la credibilità del Ministero della Giustizia e la posizione del guardasigilli. La questione è ora al centro di interrogazioni parlamentari, e si prevede che nelle prossime settimane il fronte istituzionale possa ulteriormente aggravarsi.

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