Dengue e malaria, boom di casi: ecco di chi è la colpa

Scatta l’allarme per Dengue e malaria. I casi sono in forte aumento e gli infettivologi hanno individuato la responsabilità di questo nuovo boom.

E’ boom di casi di Dengue e malaria. A confermarlo sono gli esperti in vista del convegno in programma a Barcellona tra il 27 e il 30 aprile. Stando a quanto riferito dagli esperti, se i ritmi attuali verranno confermati entro il 2100 il mondo si troverà con oltre 4,7 milioni di persone a rischio contrazione di questi due virus.

Dengue boom di casi
Dengue e malaria spaventano gli esperti – cityrumors.it – foto Ansa

Per questo motivo la speranza degli esperti è che si possa arrivare ad un vero e proprio cambio di passo per riuscire a contenere la diffusione di entrambe le malattia.

Il motivo dei boom dei casi

Dengue boom di casi
Ecco il perché di questa crescita dei casi – cityrumors.it – foto Ansa

Ma qual è il motivo di questa impennata dei casi? Secondo quanto riferito dagli esperti, l’aumento delle temperature sta portando ad una maggiore diffusione di Dengue e malaria. Un riscaldamento globale che nel giro di qualche decennio porterà ad uno sviluppo maggiore delle malattie collegate alle zanzare.

Da qui la necessità di salvaguardare il clima ed evitare che le temperature si alzino ancora. Solo in questo modo si riuscirà a contenere l’aumento dei casi di Dengue e malaria e mettere al sicuro molte persone. In caso di un mancato raggiungimento di questo obiettivo, entro il 2100 saranno milioni le persone a rischio contrazione di entrambi i virus o che lo hanno già preso.

Il consiglio degli esperti

Dengue boom di casi
Il consiglio degli esperti per contrastare il boom dei casi – cityrumors.it – foto Ansa

Il consiglio degli esperti resta quello di prestare la massima attenzione e di aumentare la sorveglianza proprio per evitare che entrambi i virus si possano diffondere. L’attenzione particolare è rivolta alla Dengue. Il Brasile è il Paese con il maggior numero di casi, ma la zanzara molto presto potrebbe arrivare in Europa e per questo si è deciso di intensificare i controlli per evitare un aumento dei casi nel Vecchio Continente.

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