Disegna sulla foto del presidente del Paese, punizione severa per il bambino di 9 anni: picchiato e poi spedito in carcere
Una terribile vicenda quella che arriva direttamente dalla Siria con vittima un bambino di solamente 9 anni. Quest’ultimo, più per ingenuità che altro, si è permesso di scrivere qualcosa sulla foto che ritraeva il presidente del paese, Bashar al-Assad. Un vero e proprio affronto per il preside della sua scuola ed anche per i vertici alti politici siriani che lo hanno punito nella peggiore maniera possibile. Il piccolo, secondo quanto riportato dall’Osservatorio nazionale del paese, si trova in carcere.
Poco prima, però, era stato richiamato e picchiato dal preside dell’istituto scolastico. Il bambino si chiama Muhammad al Ali e si trova in carcere da meno di due settimane. Motivo? Un “crimine” che non poteva essere tollerato in Siria. Una vicenda che è stata successivamente riportata dai media locali di Hamas e che ha fatto il giro del mondo e dei social in un niente.
Muhammad frequenta la quarta elementare. Durante una giornata di scuola è stato sorpreso mentre scriveva su una foto di Assad, presente nell’istituto di Marj Qata (a ovest di Homs). A lanciare l’allarme alcuni suoi insegnanti che hanno avvertito gli agenti della sicurezza politica. Il bambino si trova dietro le sbarre della sede della Sicurezza politica di Homs. I suoi genitori chiedono il rilascio del loro figlio, ma la loro richiesta viene continuamente respinta.
Per gli alti esponenti siriani non ci sono dubbi: “Il bambino, con il suo modo di fare, ha offeso il presidente”. Purtroppo non si tratta affatto della prima notizia del genere che arriva dalla Siria. Così come non è la prima volta che bambini vengono portati in carcere, accusati di vilipendio o proteste.
Basti pensare che nel febbraio del 2011 alcuni bambini vennero arrestati dopo che erano stati beccati a scrivere sui muri della scuola alcuni slogan inneggianti alle proteste arabe che si stavano verificando a Tunisi ed in Egitto. Il tutto si verificò nella regione meridionale di Daraa. Furono considerati colpevoli e, di conseguenza, spediti in carcere.
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