Dottori aggrediti, la decisione dell’ambulatorio fa discutere: “Troppa maleducazione”

Prima la dottoressa aggredita, poi non va meglio con la sostituta: l’ambulatorio prende la decisione che fa molto discutere

Oramai in città non si sta parlando d’altro da giorni. D’altronde non potrebbe essere altrimenti visto che si tratta di un episodio che non si verifica tutti i giorni. Ci troviamo a Cortoghiana, una frazione di Carbonia, nel Sulcis dove sta facendo molto discutere la decisione di un ambulatorio. Lo stesso che per due anni non ha avuto medici, ora da quasi un mese non ha la dottoressa titolare dello studio che conta almeno 1.500 pazienti.

Ambulatorio chiude per maleducazione
Dottoressa aggredita (Pixabay Foto) Cityrumors.it

La sostituta, invece, è durata come un “gatto in tangenziale”: per la precisione dieci giorni dopo che aveva ricevuto insulti ed attacchi verbali. Troppo per la professionista che ha deciso di andarsene. Un problema non da poco per l’ambulatorio che, dopo attente valutazioni, ha deciso di chiudere per “maleducazione“. La titolare rientrerà la prossima settimana dopo che, poco più di un mese fa, era stata aggredita fisicamente.

Carbonia, ambulatorio chiude: “Basta aggressioni a medici”

Non sono moltissimi i medici che lavorano in città. Quei pochi che si accasano, però, hanno non pochi problemi con i pazienti. C’è chi trova un pretesto per litigare e chi, invece, passa decisamente oltre. Troppo per la dottoressa Michela Atzori, anni 49, che ha affisso un cartello che recita in questo modo: “Studio medico chiuso in seguito alle dimissioni del medico sostituto causate dai ripetuti comportamenti maleducati e aggressivi“.

Ambulatorio chiude per maleducazione
Ambulatorio chiude per maleducazione nel Sulcis (Ansa Foto) Cityrumors.it

La dottoressa, come annunciato in precedenza, tornerà a lavorare il prossimo lunedì 8 aprile. Anche se l’atmosfera non è affatto delle migliori. Nel frattempo il Comune di Carbonia le ha mostrato solidarietà. Così come l’Asl ed i carabinieri locali che si sono schierati dalla sua parte. Proprio i militari dell’arma hanno raccolto le sue denunce. La professionista non chiede altro se non quello di svolgere il proprio lavoro senza pressioni e, soprattutto, senza minacce da parte di pazienti.

In merito a questa vicenda non si sono fatte attendere le parole del primo cittadino, Pietro Morittu. Anche quest’ultimo ha espresso solidarietà alla donna ed ha annunciato che, la prossima settimana, ci sarà un incontro pubblico per ribadire il rispetto della persona e del proprio lavoro. Oltre a sperare nella buona educazione da parte dei pazienti. L’Asl, intanto, condanna gli ultimi episodi di violenza verbale e fisica e protegge i suoi medici.

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