Incastrato tra cabina e porta ascensore, Antonio muore a 31 anni

Rimane incastrato tra la cabina e la porta dell’ascensore, il tutto per salvare una donna rimasta bloccata dentro: Antonio perde la vita a 31 anni 

Una tragedia che ha colpito l’intera regione Sicilia che piange la scomparsa drammatica di un ragazzo. Antonio Pistone aveva solamente 31 anni ed è l’ennesima vittima di un operaio morto sul lavoro. Era un manutentore di ascensore. Secondo quanto riportato da alcune fonti e media locali pare che la vittima sia rimasta incastrata tra la cabina e la porta di un piano dell’elevatore di un condominio di Aci Sant’Antonio.

Rimane incastrato tra cabina es ascensore
Carabinieri (Pixabay Foto) Cityrumors.it

Il cadavere dell’uomo è stato liberato solamente dai Vigili del Fuoco di Acireale e del comando provinciale di Catania. Sul posto anche il 118, ma il personale medico non ha potuto fare altro che constatare il decesso del 31enne. A quanto pare Antonio è morto per salvare una donna che era rimasta intrappolata all’interno della cabina dell’ascensore. La stessa che è stata soccorsa dal personale medico ed in questo momento si trova ricoverata in ospedale in stato di shock. Sul posto anche i carabinieri che hanno avviato le prime indagini di rito.

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Centinaia sono gli amici e conoscenti di Antonio che lo stanno ricordando sui social network come un ragazzo che amava la vita e molto serio nel lavoro. Un lavoro che, però, lo ha ucciso. “Rattristata ed amareggiata”, questo è il commento da parte della Cgil di Catania che partecipa al lutto della famiglia. “Non sono note le precise dinamiche dell’evento, ma rimane una certezza: non è possibile perdere la vita per mancanza di condizioni di sicurezza che devono essere sempre garantite” conclude la nota.

Rimane incastrato tra cabina es ascensore
Antonio Pistone aveva solamente 31 anni (Foto Facebook) Cityrumors.it

Non si è fatto attendere neanche il commento da parte del segretario territoriale della Ugl di Catania, Giovanni Musumeci: “Anche stavolta, purtroppo, passata la notizia calerà il sipario. A nulla servono i tavoli prefettizi e i convegni se poi non si dà seguito a quello che ci si dice. Paghiamo la carenza di organico degli uffici dell’ispettorato del lavoro e una mancanza di cultura della prevenzione“.

I primi dati del 2024, sugli operai morti durante il lavoro, sono drammatici: 119 i morti nei primi due mesi. La maggior parte degli incidenti avviene in aziende a conduzione familiare con meno di 5 dipendenti: “Dove la formazione e la prevenzione vengono visti come un costo e non come una risorsa da sfruttare” conclude lo stesso Musumeci.

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