Il 2 agosto 1980 alla stazione ferroviaria di Bologna un attentato di matrice neofascista ha causato una strage.
Migliaia di persone oggi hanno sfidato il caldo per commemorare i 44 anni dallâattentato. In piazza Medaglie dâOro gli applausi hanno scandito il corteo. Hanno sfilato i parenti delle vittime, decine di sindaci in fascia tricolore, rappresentanti di forze dellâordine e di soccorso dietro lâautobus numero 37 e la gru de i vigili fuoco, due mezzi simbolo dei soccorsi. Tra loro anche Patrick Zaki, lo studente dellâUniversitĂ di Bologna che era detenuto in Egitto.
âI morti, le immagini della stazione di Bologna devastata, lâattacco feroce alla convivenza degli italiani, hanno impresso un segno indelebile, il 2 agosto 1980, nella identitĂ della Repubblica e nella coscienza del popolo italiano. â ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella â La memoria non è soltanto un dovere ma è lâespressione consapevole di quella cittadinanza espressa nei valori costituzionali che la violenza terroristica voleva colpire e abbattereâ.
Mattarella ha rivolto anche un messaggio ai giovani: âUna ferita insanabile, monito permanente da consegnare alle giovani generazioni unitamente ai valori della risposta democratica della nostra Patria, che hanno consentito il riscatto e, nellâunitĂ della nostra comunitĂ , la salvaguardia del bene comuneâ. Il Ministro dellâInterno Matteo Piantedosi ha ricordato poi lâimpegno del governo nellâapprovazione della legge per le vittime del terrorismo, di cui è primo firmatario Andrea De Maria, deputato del Partito Democratico.
Lâattentato, come giĂ accennato è avvenuto il 2 agosto 1980 alle ore 10 e 25. Una bomba composta da 23 kg di esplosivo è esplosa nella sala dâaspetto affollata causando la morte di 85 persone ed il ferimento o la mutilazioni di altre 200. âNon ho parole â ha detto in quei momenti lâallora presidente Sandro Pertini â siamo di fronte allâimpresa piĂš criminale che sia avvenuta in Italiaâ.
Tra i sopravvissuti lo svedese Bo Strandberg, professore allâuniversitĂ di Lund, presente oggi a Bologna: âCâerano tantissime persone stese a terra, i dottori le vistavano e facevano portare chi era morto sugli autobus. Avrei voluto essere al loro posto e avrei desiderato che loro fossero in piedi e vivi al posto mio. Mi sono sentito colpevole di essere sopravvissutoâ. Nel frattempo, il Paese attende ancora la desecretazione degli atti delle commissioni parlamentari dâinchiesta. Sul punto oggi i presidenti di Camera e Senato, rispettivamente Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa, hanno affermato che è necessario âun passo avanti sulla strada della piena veritĂ â.
Bisogna ricordare che per la strage sono stati individuati e condannati alcuni militanti di estrema destra, appartenenti ai Nuclei Armati Rivoluzionari, tra cui Valerio Fioravanti e Francesca Mambro. Nel 2020 lâinchiesta della Procura generale di Bologna ha concluso che tra i mandanti, i finanziatori e gli organizzatori câerano Paolo Bellini, Licio Gelli, Umberto Ortolani, Federico Umberto DâAmato e Mario Tedeschi.
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