L’ultimo episodio ha visto protagonista una donna peruviana a Sorrento fermata mentre prelevava illegalmente dei soldi a degli ignari turisti
È già stato ribattezzato pickpocketing 2.0 ed è la nuova frontiera della truffa digitale. Viene effettuata tramite un Pos pirata, ossia uno di quei terminali portatili identico ai lettori utilizzati dai commercianti e dai ristoratori per i pagamenti con carta, che basta semplicemente avvicinare alle tasche o alle borse di ignari passanti o turisti per effettuare indebiti prelievi.

L’allarme è scattato dopo due casi accaduti in pochi giorni, quello dopo un arresto a Sorrento, dove una donna è stata trovata con un Pos portatile in borsa mentre tentava di avvicinare dei turisti, e un furto da 9.000 euro a Roma attribuito a pagamenti non autorizzati.
La nuova frontiera della truffa
Un bip, un piccolo segnale, che certifica l’avvenuta transazione all’insaputa del possessore del bancomat o della carta di credito. Un cicalino che permette di prelevare in maniera fraudolenta, perchè al di sotto di una certa cifra è possibile farlo senza il consenso dell’intestatario della tessera elettronica di pagamento. E’ la nuova frontiera della truffa digitale che sta destando non poca preoccupazione per l’impossibilità di sfuggire al “contatto” ravvicinato che fa sparire i soldi in un attimo.

Tutto è tornato prepotentemente alla ribalta dopo che a Sorrento, una donna peruviana è stata fermata dopo essere stata colta in flagrante per aver rubato dei soldi dalla cassa di un bar. Un piccolo furto di soltanto 100 euro che però, grazie alla perquisizione ordinata dai Carabinieri, ha messo in luce una scoperta che ha destato stupore e sconcerto. Nella borsa della donna infatti è stato ritrovato un pos portatile perfettamente funzionante e identico a quello che comunemente viene utilizzato da commercianti e venditori ambulanti sulle bancarelle dei mercati.
Piccoli ma continui prelievi
Il meccanismo di funzionamento di questa truffa è in apparenza molto semplice quanto inquietante perchè il terminale, collegato a uno smartphone con un’app dedicata, è in grado di attivare pagamenti contactless senza che l’utente digiti un PIN o autorizzi l’operazione. Anche perchè la maggioranza degli istituti bancari e dei circuiti di pagamento con bancomat o carte di credito sotto una certa cifra non richiede neanche di digitare il pin personale. Quindi al ladro digitale basta avvicinare il pos già preparato con il piccolo importo impostato e attendere il bip di conferma dell’avvenuta transazione. Sono oramai decine e decine le denunce che arrivano alle Forze di Polizia, soprattutto nei luoghi affollati delle città turistiche, di persone che hanno subito più prelievi anche nella stessa giornata. Stazioni, autobus, mercati, le file per entrare a visitare un monumento, basta un contatto ravvicinato, anche solo una borsa che sfiora un’altra, per avviare la transazione.

I piccoli importi quasi sempre non vengono neanche segnalati in tempo reale con il classico sms di avvertimento sullo smartphone dell’intestatario della carta di credito. Oltre che cercare di mantenere gli occhi aperti, soprattutto quando si è in luoghi molto affollati, difendersi dal pickpocketing digitale è comunque tecnicamente semplice, basta dotarsi di un portafoglio schermato, chiamato RFID o NFC blocker, che impedisce alle onde radio di raggiungere le carte contactless, e fare molta attenzione a qualsiasi “contatto ravvicinato”.