Donna abbandona il suo cane nel taxi per volare in vacanza. Il gesto crudele ha scatenato l’indignazione del rifugio che lo ha accolto
Un gesto di una crudeltà inaudita. Una donna, a cui è stato negato l’imbarco in aereo con il suo cane, un American Bully, ha deciso di non rinunciare alla sua vacanza e ha abbandonato l’animale in un taxi per farlo portare in un rifugio. Un atto vergognoso e inaccettabile, che ha sollevato l’indignazione generale.

La vicenda ha avuto luogo giovedì mattina, quando la donna si è vista negare il permesso di salire a bordo di un aereo con il suo cane, Pako. La ragione, purtroppo, è dovuta alle caratteristiche della razza.
L’American Bully, come i bulldog e i carlini, ha il muso schiacciato, una conformazione che lo rende vulnerabile a problemi respiratori potenzialmente fatali durante un volo. La decisione della compagnia aerea, sebbene spiacevole, era basata sulla sicurezza dell’animale.
Di fronte a questa scelta, la donna ha optato per l’alternativa più crudele e disumana. Invece di posticipare il viaggio o trovare un’altra sistemazione per il cane, ha chiamato un taxi e ha lasciato Pako sul sedile posteriore, ordinando all’autista di portarlo al rifugio Veeweyde di Anderlecht.
L’indignazione del rifugio che ha accolto il cane e le conseguenze per la donna
Il personale del rifugio, una volta visto arrivare Pako a bordo del taxi, ha espresso tutto il suo shock sui social media. Immediatamente ha denunciato il comportamento della donna e definendo l’abbandono di animali “inaccettabile”.

I volontari del rifugio Veeweyde hanno accolto Pako, ma senza alcuna informazione sulle sue abitudini o sul suo stato di salute. L’episodio ha scosso profondamente tutti, compreso il tassista, che “è rimasto sbalordito nel vedere un cane abbandonato sul sedile posteriore“. La proprietaria, ormai già in volo, non si è più preoccupata di cosa sarebbe successo al suo cane.
Il rifugio sta ora valutando la possibilità di sporgere denuncia per abbandono di animale. Sebbene Pako sia in buona salute, non sarà dato in adozione per il momento.
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La sua storia, tristemente, è un promemoria di come la crudeltà umana non conosca limiti. La vita di un animale domestico non può essere considerata un banale inconveniente di fronte a una vacanza. Un gesto davvero vergognoso che non può e non deve restare impunito.