Una furiosa lite in strada tra due persone, gli animi si riscaldano fino a quando una donna non è rimasta colpita da “infarto da stress”, di cosa si tratta?
Non si tratta affatto del primo episodio del genere che riguarda due automobilisti che litigano in strada. Quante volte è successo? Probabilmente ogni giorno e in altrettanti parti del mondo. Quanto accaduto in Trentino, più di quattro anni fa, continua a far discutere. Era il 27 febbraio del 2019 quando due persone hanno iniziato a scontrarsi verbalmente fino a quando, una di loro, non ha accusato un malore. Non un malore qualunque ma un “infarto da stress“. Vittima una donna (62 anni).
Tanto è vero che è finita in rianimazione. L’altra persona, un uomo (50), ha ricevuto una condanna. Cosa successe quel giorno? Lungo la strada statale della val di Cembra la donna stava percorrendo quel tratto di strada (direzione Molina di Fiemme) quando, una volta giunta al bivio per la Valfloriana, ha interrotto la marcia per far passare le altre auto. Dietro di lei l’altro automobilista che (a detta della signora) ha iniziato ad inveirle contro minacciandola con frasi del tipo: “Adesso ti faccio un c*** così“.
La donna, visibilmente spaventata, si è chiusa all’interno della propria vettura chiamando i carabinieri. Dall’esterno l’uomo aveva iniziato a colpire, con calci e pugni, l’auto della signora. Quest’ultima, dopo aver scattato alcune foto della targa dell’automobilista, si è recata nella caserma dei carabinieri. A seguirla, però, proprio l’uomo. Una volta giunta sul posto, però, la donna si sente male e collassa al suolo accusando un malore. Arriva ,l’ambulanza dove trasportano la vittima al pronto soccorso dell’ospedale di Cavalese.
Successivamente a quello di Santa Chiara. La diagnosi è di quelle incredibili: “infarto da stress”. Si tratta della Sindrome di Takotsubo. Due le settimane di ricovero per la donna e 30 giorni di prognosi. Cos’è questa sindrome? E’ una cardiopatia rara, dovuta da stress emotivo e fisico che porta ad insufficienza cardiaca acuta e sindrome coronarica acuta. Quasi un infarto, ma con la differenza che il tutto si risolve in settimane o mesi.
Nei guai, invece, ci è finito l’uomo (agente di commercio della Valsugana). Nella giornata di lunedì 8 aprile ha ricevuto la condanna a sei mesi di reclusione per minacce aggravate. Non solo: come annunciato dal “Corriere della Sera” dovrà pagare anche una multa di 5mila euro da riconoscere alla parte civile. Assolto, invece, per il reato di lesioni. Nel dibattimento l’uomo avrebbe dato una versione dei fatti ben diversa: ovvero quella di aver suonato il clacson per “invitare” la donna a fare in fretta e che era la donna a gesticolare contro di lui. Sotto consiglio dell’avvocato si è recato dai carabinieri dove avrebbe trovato la donna a terra.
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