Si professa innocente ma le prove sono tutte contro di lui, protesta in carcere ogni giorno e caccia via il suo avvocato: non capisci niente
Non c’è più alcun motivo per sopportarlo. E’ questo quello che dicono nel penitenziario di Rebibbia su Charles Francis Kaufmann, il cittadino americano di 46 anni dentro con l’accusa di aver ucciso la compagna Anastasia Trofimova e la figlia di 11 mesi Andromeda. All’interno del carcere ne sta combinando di tutti i colori, tanto che sia la polizia penitenziaria ma anche gli stessi detenuti ne hanno abbastanza. Un bel rompicapo.
Probabilmente sta facendo tutto apposta perché il suo atteggiamento non è logico né tanto meno giustificato, ma evidentemente crede che agendo così potrebbe fare in modo di essere non solo isolato ma anche di poter essere estradato negli Stati Uniti, cosa che aveva provato a chiedere inizialmente ma è un’ipotesi che non è stata presa in considerazione.
Kaufmann è stato arrestato a giugno sull’isola greca di Skiathos dopo che era riuscito a scappare dall’Italia, ma ora è in carcere e sta facendo di tutto per cercare di figurare qualcosa che non è, come un malato mentale. Questo è il sospetto anche perché se la prende con tutti e l’ultima sua trovata è stata quella di cacciare il suo legale, anche a male parole, si dice, con la consapevolezza di essere meglio del suo avvocato. “Mi difendo da solo“, avrebbe detto.
“Pensa di essere negli Usa, ma ha capito male…”
Quello che sta facendo Kaufmann sta stupendo anche gli stessi inquirenti, anche se potrebbe davvero far parte di una strategia per arrivare all’infermità mentale. Il fatto di aver rinunciato al suo legale è qualcosa di distorto, anche se lui stesso ha fatto notare al suo legale e a chi gli diceva che non poteva proprio farlo di difendersi da solo, ribattendo che negli Stati Uniti questa eventualità è contemplata.
L’imputato non ha solo rinunciato al suo legale ma non fa altro che criticare e protestare vivacemente contro tutto e tutti per come viene trattato in cellaIntanto, sul fronte investigativo, emergono nuove prove che aggravano la sua posizione, tra cui tracce genetiche rinvenute sul corpo delle vittime e segni di una possibile colluttazione.
Di fronte all’irrevocabile decisione dell’imputato, la procura ha proceduto con la nomina di un avvocato d’ufficio. Il gesto, interpretato come una nuova provocazione, si inserisce in un quadro comportamentale già marcato da episodi di protesta e tensione sia in Grecia che in Italia.
