Peste suina, è di nuovo allarme: l’annuncio è stato dato dal ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare, Francesco Lollobrigida
Peste suina, ci risiamo. Questa volta, però, è allarme. Anche perché l’annuncio arriva direttamente dall’esponente del governo, Francesco Lollobrigida. L’attuale ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare è intervenuto nel corso dell’audizione alle commissioni congiunte Agricoltura di Camera e Senato sugli esiti del Consiglio “Agricoltura e Pesca“.
Lo stesso ministro ha precisato di aver richiesto di fare una analisi scientifica affinché la scienza dia risposte al numero di animali compatibili con l’ecosistema e su quella base dove l’uomo può intervenire. Stesso discorso vale anche per il “granchio blu” e per la peste suina. Proprio su quest’ultima ha dichiarato di aver lanciato un allarme a livello europeo: “Non si esclude il de-popolamento del vettore principale di questa patologia“.
Che cos’è la peste suina? Non è altro che una infezione virale che tende a colpire i suini domestici e selvatici. Gli stessi che non sono trasmissibili all’uomo. Direttamente dal sito del Ministero della Salute è stato annunciato che si tratta di una malattia infettiva e che può diventare mortale per gli animali colpiti. Una PSA sostenuta da un virus della famiglia “Asfaviridae“. Un virus che stimola la formazione di anticorpi neutralizzanti e che rende complicata la preparazione di un vaccino.
Una malattia che è stata scoperta più di 100 anni fa. Precisamente nel 1921 in Africa. Per qualche decennio si è “trasferita” in Europa (Portogallo, Francia, Italia, Russia, Malta, Belgio e Olanda) ed anche negli Stati Uniti D’America e altri Paesi (Cuba, Brasile, Repubblica Dominicana e Haiti) Fino agli anni ’90 la peste suina è stato un pericolo sottostimato.
Come si trasmette? Stiamo parlando di una malattia infettiva e diffusiva. I suini ed i cinghiali si contagiano attraverso contatto con animali infetti e contatto con qualsiasi oggetto contaminato dal virus. Animali infetti, prodotti a base di carne di maiale contaminata e smaltimento illegale di carcasse sono le modalità più rilevanti di diffusione della malattia.
Il virus ha una buona resistenza in ambiente esterno. Può rimanere vitale fino a 100 giorni. Può stare per alcuni mesi all’interno di salumi e può resistere anche alle alte temperature. Nel sangue prelevato è rilevabile fino a 18 mesi. Come citato in precedenza non è trasmissibile all’uomo. L’essere umano, però, può essere veicolo di trasmissione del virus attraverso la contaminazione di veicoli, indumenti, attrezzature e molto altro. Un problema non da poco per l’Europa.
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