Dalle polpette di granchio di Chesapeake alla bistecca di angus, tutte le pietanze nel menù del pranzo d’insediamento alla Casa Bianca
Ok, è arrivato il momento di preparare i tovaglioli (e forse anche un Maalox e un po’ di Citrosodina): è stato svelato il menù del pranzo d’insediamento al Campidoglio di Washington, in onore del nuovo Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. E, possiamo fare subito un primo spoiler, si preannuncia un pasto abbondante.
Si parte con le polpette di granchio di Chesapeake. Immaginiamo succulente sfere di polpa di granchio, panate e fritte a dovere. Un antipasto che, se non si sta attenti, rischia di riempire lo stomaco prima ancora dell’arrivo delle portate principali. Ma il meglio (o il peggio, a seconda dei punti di vista) deve ancora venire.
Come secondo piatto, infatti, troviamo una “leggera” bistecca di angus, accompagnata da carote, broccoli e patate gratinate. Un classico americano, insomma, ma in versione “extra large”. Immaginiamo una bistecca di dinosauro in pieno stile statunitense, servita su un piatto ricoperto da una quantità industriale di contorni. Roba che, dopo un pasto del genere, si rischia di rotolare fuori dal Campidoglio.
E per finire in dolcezza (si fa per dire), una terrina di mele del Minnesota con gelato alla panna e caramello. Un dessert che, solo a sentirlo nominare, fa venire la carie. Una montagna di mele cotte, ricoperte di gelato e caramello: un vero e proprio attentato alla linea (e forse anche al pancreas).
Ma non è finita qui. Perché, ovviamente, un pasto del genere non può essere accompagnato da semplice acqua del rubinetto. No, qui si parla di vini pregiati. La prima portata, infatti, sarà accompagnata da una tartare di pomodoro, salsa di alloro, verdure sottaceto, romanesco, aneto e olio di erba cipollina (giusto per non farsi mancare nulla) e da uno Chardonnay “Riserva” delle cantine Veritas di Monticello, in Virginia.
La seconda portata, invece, sarà “innaffiata” da carote Thumbelina, cime di rapa, salsa alle erbe con cime di carote (evidentemente le carote di prima non erano sufficienti), sugo al tartufo e gratin di patate. Il tutto accompagnato da un Cabernet Sauvignon delle cantine Mount Veeder della Napa Valley, in California.
E per il dolce, ovviamente, non poteva mancare lo champagne. Uno champagne Korbel della Russian River Valley nella contea di Sonoma, in California, per la precisione. Giusto per digerire (si spera) tutta questa abbondanza. Insomma, un menù che si preannuncia “corposo”. I commensali (soprattutto quelli non abituati agli standard americani) faranno bene a prendere le dovute precauzioni.
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