La nota influencer napoletana, famosa soprattutto per la vicenda relativa a Roccaraso, nelle scorse ore è stata indagata con un’accusa gravissima
Avete presente l’assalto a Roccaraso di qualche settimana fa? Quello che è finito sulle pagine di cronaca per l’incredibile numero di turisti che dalla Campania sono partiti alla volta della località abruzzese per godersi un fine settimana di relax sulla neve? Gran parte di questo flusso di persone ha preso spunto dalle indicazioni date sui social da un’influencer napoletana.
Il suo nome è Rita De Crescenzo, una donna con più di 1 milione e 700 mila follower sul proprio profilo TikTok e circa mezzo milione su Instagram che, tra stories e post, ha sponsorizzato Roccaraso influenzando le vacanze di migliaia di concittadini.
Nel corso di questi anni si è contraddistinta tra il popolo napoletano anche per alcune canzoni che sono rapidamente diventate virali e che nel corso del tempo hanno accresciuto ulteriormente la sua fama sui social network come: ‘Ma te vulisse fa na gara e ballo?’ e ‘Ma chi site’.
Di recente la De Crescenzo è tornata a popolare le pagine delle cronaca nazionale. Questa volta però, come già accaduto in passato, le ragioni non sarebbero riguardanti la propria produzione di post sui social e neanche le proprie creazioni musicali, ma riguardano fatti decisamente più importanti.
Rita De Crescenzo, infatti, è stata accusata nella giornata di oggi aver fatto parte di una associazione finalizzata allo smercio di cocaina, tra i vicoli del Pallonetto di Santa Lucia. Davanti ai giudici della nona sezione penale, infatti, è stato chiamato il suo nome, creando scalpore sui social e non solo.
Il processo a suo carico, però, sarebbe stato rinviato a causa di impedimento da parte di un avvocato, come riporta Il Mattino. In particolar modo, la De Crescenzo è stata accusata di aver procacciato acquirenti per il presunto capo della organizzazione. Tra questi Bruno Pugliese. A questa si aggiunge anche l’accusa di aver fatto da tramite per la vendita al dettaglio della sostanza stupefacente ai rispettivi clienti.
Accuse che sarebbero riconducibili a fatti avvenuti nel 2015. Va specificato, come scrive sul proprio portale leggo.it, che Riesame e Cassazione avevano già annullato alcune misure cautelari, per carenza di gravi indizi. Prima di ritenerla colpevole, quindi, servirà una sentenza definitiva.
Per la De Crescenzo non si tratterebbe comunque della prima volta che si trova immischiata in situazioni del genere. L’influencer, infatti, è ritenuta parte offesa nel corso del processo che vede imputati i presunti vertici di un clan della Torretta, in relazione alla gestione delle boe per gli ormeggi a Mergellina.
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