Godersi la pensione sarà sempre più complicato: per la stragrande maggioranza degli italiani cambia l’età pensionabile: solo in pochi potranno anticipare la data
Quanti italiani sognano di fermarsi, non lavorare più e godersi finalmente la tanto agognata pensione? Tra chi aspetta con ansia di raggiungere questo momento (tutti gli italiani con un contratto di lavoro stabile e certi di poter raggiungere questo obiettivo), chi sta andando incontro a difficoltà (tutti quelli costretti a lavorare con contratti poco edificanti), chi è stato costretto ad aprire una partita Iva per poter continuare la propria professione, la pensione resta sempre uno dei principali obiettivi.

“Riusciremo mai ad andarci?”, si chiedono in molti. Dopo una vita passata al chiodo, tra turni di lavoro, difficoltà, lotte continue con capi ufficio dispotici e problematiche di ogni tipo, raggiungere la pensione resta un sogno per molti. Ma arrivarci, anche alla luce delle nuove notizie, sembra sempre più complicato.
Cambia l’età pensionabile: per fermarsi bisognerà attendere qualche anno in più
A cambiare è infatti anche un altro fattore: la data pensionabile. E non si tratta di buone notizie: fermarsi e godersi la pensione, sarà sempre più difficile per una larga fetta di italiani. Tutto nasce dai recenti certificati dell’Istat, che hanno certificato una maggiore speranza di vita nel nostro Paese: dopo i complicati anni nei quali siamo stati costretti ad affrontare il Covid, le difficoltà legate alle più disparate malattie e le guerre (con tanto di ansie e preoccupazioni che hanno portato all’insorgere di nuovi traumi e malanni di ogni genere), nel nostro Paese la speranza di vita è finalmente aumentata.

Con essa è però cambiata anche l’età pensionabile A partire dal 2027 l’età per andare in pensione in Italia bisognerà avere compiuti necessariamente 67 anni e 3 mesi. Un’evoluzione in linea con l’aumento della speranza di vita certificato dall’Istat. Un adeguamento che potrebbe valere circa 3 miliardi di euro a regime, secondo la Ragioneria di Stato. Ma non tutti saranno costretti a posticipare la data per andare in pensione. Nella Manovra 2026 è specificato che il cambiamento non colpirà una determinata categoria di lavoratori.
Chi esegue lavori usuranti potrà anticipare la pensione: ecco quali sono
Il Governo, secondo le linee guida, sterilizzerà l’aumento dell’età pensionabile solo per i lavori gravosi e usuranti. “Con riferimento alle pensioni, nel biennio 2027-2028, si conferma, ad esclusione dei lavori gravosi e usuranti, l’aumento graduale dei requisiti di accesso al pensionamento connessi all’adeguamento all’aspettativa di vita”, si legge nel Documento programmatico di bilancio inviato alla Commissione Ue.

Cosa e quali sono i cosiddetti lavori gravosi e usuranti? Si tratta di due categorie riconosciute dallo Stato italiano per identificare le attività lavorative che comportano un impegno fisico o mentale particolarmente pesante, e che quindi possono dare diritto a un accesso anticipato alla pensione. Secondo la legge rientrano nella categoria dei lavori usuranti:
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Lavoro notturno continuativo o a turni (almeno 78 notti l’anno).
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Lavoro alla catena di montaggio, con ritmo vincolato da una macchina.
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Conducenti di veicoli pesanti adibiti al trasporto di persone (autobus, tram, ecc.).
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Lavoratori delle cave e miniere, compresi coloro che estraggono materiali da costruzione.
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Lavoratori in gallerie, miniere, cassoni ad aria compressa, palombari.
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Addetti alla lavorazione del vetro cavo o alla produzione del metallo liquido.
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Conduttori di forni ad alte temperature, fonderie, acciaierie, ceramiche.
L’elenco dei lavori giudicati gravosi
I lavoratori che sono impegnati in queste attività possono andare in pensione in anticipo rispetto a tutti gli altri: per loro resta l’età pensionabile a 61 anni e 7 mesi di età e 35 anni di contributi.
I lavori considerati invece gravosi sono:
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Operai dell’edilizia e manutenzione edifici
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Conduttori di gru o macchinari mobili per costruzioni
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Conciatori di pelli e pellicce
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Conduttori di convogli ferroviari e personale viaggiante
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Conduttori di mezzi pesanti e camion
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Personale delle pulizie

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Facchini, addetti allo spostamento merci
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Infermieri e ostetriche ospedaliere turniste
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Assistenti a persone non autosufficienti (caregiver professionali)
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Insegnanti di scuola dell’infanzia ed educatori di asili nido
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Addetti ai servizi di sicurezza, vigilanza privata, guardie giurate
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Operai agricoli, forestali e della pesca
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Pescatori della pesca costiera
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Lavoratori del settore siderurgico e metallurgico
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Operai del settore ceramico e vetrario
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Lavoratori del settore sanitario (ausiliari, OSS)
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Operatori ecologici e raccoglitori rifiuti
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Personale non qualificato dei servizi domestici e assimilati
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Conduttori di impianti industriali o per la trasformazione del legno
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Macchinisti e addetti alla produzione industriale ad alta temperatura
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Lavoratori della cura estetica esposti a sostanze chimiche
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Marittimi e personale navigante
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Lavoratori marittimi e portuali addetti al carico/scarico merci