Una tragedia che ha lasciato tutti senza parole quella avvenuta all’interno di un asilo nido dove un bambino è soffocato per colpa di una banana
Una tragica notizia ha sconvolto l’intera nazione. Un bambino di appena 20 mesi – quasi due anni – di nome Bryann è morto mentre si trovava all’asilo nido. L’episodio è risalente allo scorso 21 marzo, quando come ogni mattina i genitori avevano lasciato il piccolo alla struttura, prima di andare a lavoro. Tutto sembrava procedere normalmente, fino a quando non è arrivata una chiamata terrificante.
L’asilo Les P’tits Pirates (in italiano ‘I Piccoli Pirati’) situato nel comune di Le Plessis-Robinson, nei pressi di Parigi, si è trasformato da un luogo di gioia, in un posto degli orrori nel giro di pochi minuti. Il tutto è successo intorno all’ora di pranzo.
Dopo aver mangiato insieme agli altri compagni, il bambino stava finendo la sua banana quando all’improvviso, forse provando a ingerire un pezzo troppo grande, gli è andata di traverso e ha iniziato a soffocare. Le maestre presenti hanno immediatamente chiamato i soccorsi che, dopo essere arrivati in fretta e furia sul posto, lo hanno portato in ospedale.
Si è capito fin da subito che la situazione fosse critica e che per il piccolo c’erano in realtà poche speranze. Inutile si era rivelata anche la manovra di Heimlich che hanno provato a fare nell’immediato con l’obiettivo di liberare le vie respiratorie.
A svelare i retroscena di quel tragico giorno è stato il padre di Bryann, Laurent. Quest’ultimo, intervenuto ai microfoni di alcuni media locali, ha raccontato: “Ho ricevuto una chiamata dai vigili del fuoco. Il pompiere mi ha detto: ‘Dovete ascoltarci, è molto importante’. Poi mi ha detto che mio figlio era in arresto cardiaco da almeno venti minuti e che dovevo andare subito all’asilo nido”.
Laurent ha quindi chiesto un passaggio a un amico e, una volta arrivato all’asilo, ha visto Bryann steso per terra: “Mi hanno detto che si era strozzato con una banana. Il personale aveva eseguito la manovra di Heimlich, ma senza successo. Avevano anche provato a rianimarlo, ma anche quello era fallito. Solo dopo venti minuti il personale ha chiamato i servizi di emergenza”.
A quel punto il bambino è stato portato in ospedale, nella speranza di un miracolo, ma non c’era nient’altro da fare: “Lì abbiamo ricevuto la notizia che il suo cervello non riceveva più ossigeno” – dice Laure – “e che non sarebbe sopravvissuto o si sarebbe svegliato in stato di morte cerebrale”.
Bryann è quindi finito in coma farmacologico per una settimana, fino a quando il 28 marzo non è arrivata la drammatica notizia della morte, alla quale sono seguite molte polemiche. Lo stesso Laurent, rivolgendosi alla gestione dell’asilo, ha detto: “Abbiamo affidato loro nostro figlio. Pensavamo che lì fosse al sicuro…”.
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