In vista della partenza di Mare Fuori abbiamo avuto il piacere di intervistare una delle new entry della quarta stagione, Carmen Di Marzo.
L’attrice ci ha raccontato diverse curiosità sulla nota serie tv, campione di ascolti, rivelandoci anche qualche particolare sul suo futuro professionale. Inoltre ci ha svelato qual è secondo lei il segreto del successo della serie.
Carmen buongiorno, che esperienza è stata Mare Fuori?
Un’esperienza indimenticabile, vissuta prima da accanita spettatrice e poi da attrice. Sono molto orgogliosa. È stato emozionante, impegnativo, ma anche estremamente liberatorio, perché quando lavori su un set d’altissimo livello ti senti anche protetto. Ti fidi e ti lasci andare.
Come mai secondo te, la serie ha avuto questo grande successo?
Credo che coniughi in modo formidabile vari fattori, in cui tutti possiamo ritrovarci. Amore, famiglia, amicizia, scelte di vita, bivi, bene e male che si palesano ogni giorno, responsabilità da accettare e riconoscere. Il mondo dei giovani e degli adulti si compenetrano attraversando tutti i registri possibili. Non è una serie monocromatica. Racconta le vite degli altri, ma che sono nostre.
Al centro ci sono i ragazzi, un problema esistente che spesso si dimentica…
Sì, ma grazie al mondo degli adulti, quello sano, questi ragazzi possono ritrovare quella speranza, quella voglia di vivere un presente e un futuro migliore. Mare Fuori è una luce sempre presente, quel Mare Fuori ricorda quanto può essere bello credere ancora nei sogni e nei cambiamenti.
Continuiamo con le parole di Carmen Di Marzo ai nostri microfoni.
Cosa puoi dirci della Carmen donna, quella che non vediamo davanti alla macchina da presa?
Sono una donna molto riservata. Facendo un lavoro pubblico, mi piace preservare il mio privato e le cose più importanti. Il mio mestiere mi aiuta a donarmi, mentre il mio lato meno esposto invece mi fa ridimensionare le cose e questo mi permette di vivere in perfetto equilibrio.
Stai lavorando a qualcosa di nuovo?
Si sto preparando un nuovo spettacolo teatrale, il mio nuovo monologo dal titolo “Interruzioni” di Camilla Ghedini adattato per il teatro da Paolo Vanacore che cura anche la regia. Debutterò dal 15 al 18 febbraio al Teatro lo Spazio di Roma. Credo molto in questo progetto, che mette a fuoco la piaga sociale dell’infanticidio e delle madri assassine, approfondendo i meccanismi sia del processo mediatico che della Magistratura. Credo che il teatro oggi come oggi debba consegnare al pubblico qualcosa di estremamente vicino al nostro tessuto sociale. Occorre stimolare riflessioni su una società che preferisce spesso giudicare e non comprendere.
Qual è il tuo sogno?
Ne ho realizzati molti. Continuo a sognare senza rivelarli, così si avverano.
Ci sono registi o/e attori con cui sogni di recitare?
Mi piacerebbe moltissimo lavorare con Marco Bellocchio, il Maestro. Come attori adoro la classe di Elio Germano e Giorgio Colangeli.
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