XFactor, l’edizione del 2024 va a Mimì Caruso. 17enne brianzola dalla voce soul che ha emozionato Piazza del Plebiscito. Tutto sulla popstar.
Mimì Caruso vince XFactor, ma ha superato in primis le proprie paure. La nuova voce della musica italiana ha colpito in positivo il pubblico di Piazza del Plebiscito, dove si è tenuta la finale del celebre talent musicale, Napoli e non Milano. Un cambio di rotta che non ha fatto sfigurare le attese. Il pubblico era caldo, così come il cuore di Mimì Caruso.
17enne brianzola dalle origini maliane in grado di emozionare con un acuto. Canta in Italiano, ma le sue influenze musicali sono Soul ed R&B. Un concentrato di energia che si trasforma in emozione. La donna si sentiva ancora troppo piccola per determinati palcoscenici, Manuel Agnelli (suo giudice nel corso della trasmissione e da oggi mentore) l’ha plasmata e abituata a tenere la scena comunicando quel che aveva dentro.
Ora Mimì Caruso non è un libro aperto, ma il volto onesto e voglioso della musica che cambia. Una costante contaminazione di suggestioni e possibilità che si incontrano all’interno di ciascuna strofa. “Dove si va?” – questo l’inedito della giovane popstar – è un costante mettersi a nudo senza paura del confronto con la realtà, la vita e soprattutto le aspettative.
Un reiterato esame che si trasforma in celebrità, ma a conti fatti è una costante sfida, con sè stessa e gli altri. I genitori della giovane, al contrario di tante famiglie, sono orgogliosi ma non sorpresi di quanto stia costruendo la ragazza: “È sempre stata il nostro orgoglio”, hanno detto. Arrivata, in contemporanea, anche l’investitura di Giorgia – presentatrice di questa edizione dello show e celebre cantautrice – che ha dichiarato: “La sua voce è talmente profonda e graffiante da sembrare disarmante”.
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Una promozione a pieno titolo. La giovane è in grado di misurarsi persino con i grandi del passato e le icone contemporanee di un settore complicato ed eterogeneo come quello musicale. La sua versione di “Because The Night” convince ed emoziona. Non al livello di Patti Smith (e ci mancherebbe altro), ma quanto basta per non rovinare un capolavoro senza tempo. L’allieva non ha ancora superato i maestri, ma la finale di Piazza del Plebiscito dimostra che ha ancora tutto il tempo per farlo.
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