L’Agenzia delle Entrate ha fatto chiarezza, ecco chi potrà essere rimborsato per mezzo dell’assicurazione sulla vita
Le assicurazioni rappresentano una strada alternativa da seguire quando avvengono degli imprevisti che minano alla nostra serenità. Sono una seconda chance di ordine economico che non va sottovalutata, ma che anzi andrebbe sfruttata quando necessaria per evitare di doversi trovare costretti a fronteggiare delle problematiche.
Si può parlare di semplici danni di ordine materiale, ma anche di problematiche o di necessità familiari che non sono classiche della vita quotidiana. In tal senso l’assicurazione è uno scudo scudo, una via alternativa per venir fuori da situazioni difficili senza accusare problemi di ordine economico e, anzi, fronteggiare eventualmente anche ulteriori spese.
In questo contesto si inserisce, per esempio, l’assicurazione sulla vita che viene riconosciuta ai familiari nel momento della morte del contraente e che garantisce a questi di poter mantenere lo stesso stile di vita, oltre al poter rispondere a tutte le necessità economiche immediatamente succedenti il decesso di chi l’aveva stipulata.
Ma non solo. L’Agenzia delle Entrate, tramite il proprio portale fiscooggi.it, ci ha tenuto anche a fare chiarezza in merito alla possibilità di richiedere una eventuale detrazione Irpef per una polizza vita a tutela del rischio morte dalla società per cui si lavora, soprattutto se in maniera collettiva e a favore di tutto il personale.
L’AdE ci ha tenuto a rispondere a questo quesito e svelare quello che prevede la legge. In particolar modo viene citato l’articolo 15 del Tuir, il quale prevede che venga applicata una detrazione del 19% in favore di tutti quei premi di assicurazione che hanno come oggetto il rischio di morte o di invalidità permanente che non sia inferiore al 5% da qualsiasi causa derivante.
Inoltre, l’Agenzia delle Entrate ha svelato anche che questa detrazione di cui abbiamo parlato spetta anche per i premi che vengono versati a favore di una polizza collettiva stipulata da una società o da alcune organizzazioni sindacali di imprenditori o lavoratori dipendenti “in nome e per conto del lavoratore dipendente”.
Ma non basta. Viene anche specificato, infatti, nella risoluzione del 21 dicembre del 2027, numero 391, che è necessario un ulteriore requisito per poter beneficiare di questa detrazione del 19%. Serve, infatti, che tutti i premi assicurativi che vengono versati dal datore di lavoro debbano essere stati prima assoggettati a tassazione.
Questo perché in tal modo permetterebbero di concorrere alla formazione del reddito di lavoro dipendente. Se tutti questi requisiti dovessero concretizzarsi, allora la detrazione Irpef si potrebbe realmente effettuare.
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