La Chiesa non passa un momento molto felice, non solo la fuga dei fedeli ma anche le questioni economiche sbandierate.
I preti guadagnano un vero e proprio stipendio, questa non è una novità , si contano una media di oltre 30 mila persone attive in tutta Italia e questo stipendio viene versato dall’ente ecclesiastico presso cui offrono il servizio oppure direttamente dal Clero.
La vera questione però è che gli stipendi non sono tutti uguali e se un semplice parroco guadagna poco o nulla, c’è chi ha remunerazioni da sogno con un sistema che si classifica addirittura a punti e permette non solo cifre straordinarie ma anche benefit, come un manager d’azienda.
Suore e frati non hanno diritto a stipendio: questi religiosi infatti fanno dei lavori per poter sopperire alla necessità di sostentamento o vengono aiutati dalla cassa comune della congregazione. Al 2021 c’è stato un taglio del 10% anche allo stipendio dei porporati. Il “piatto cardinalizio” infatti arrivava anche a 5500 euro, i tagli hanno riguardato anche dicastero e segretari dell’8% e i sacerdoti della Curia al 3%. Un’opera di vera spending review voluta da Papa Francesco. Lo stesso ha anche preteso che gli enti della Santa Sede chiedano a cardinali, vescovi e preti per le case prezzi normali da privati cittadini.
I preti hanno uno stipendio che varia a seconda del loro ruolo, maggiore è l’anzianità di servizio e chiaramente la posizione e più alto diventa. Oggi si va quindi da circa 800 euro a 5000 mila euro. Il prete semplice rientra entro i 1000 euro, il parroco arriva sui 1300 euro, vescovi in media fino a 3 mila euro, i cardinali invece entro i 5 mila euro. Suore e frati con il voto di povertà non percepiscono stipendio. Vi sono scatti di anzianità , come funziona in un qualunque lavoro e, se questi svolgono compiti extra ad esempio insegnano, vengono pagati per quella specifica carica a seconda dell’ente a di riferimento.
Si tratta quindi di un lavoro a tutti gli effetti e anche ben pagato. Nonostante i tagli effettuati dal Papa negli ultimi anni molte cariche restano con cifre da capogiro. Il tutto senza considerare i benefici addizionali e anche cariche particolari come preti e simili che figurano come militari. E che quindi hanno diritto a stipendi ancora differenti. Il caso dei preti cappellani è infatti esemplare, arrivando anche a 9500 euro lordi con auto. La questione è tanto ampia quanto intricata, con varianti molto complesse che possono far salire o scendere la cifra finale. In generale però, tranne per coloro che hanno fatto il voto di povertà , c’è sempre uno stipendio.
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