Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, in un’intervista a ‘La Stampa’ si sofferma sulla situazione economica in Italia. Ecco il suo pensiero.
I primi riscontri economici dalle agenzie di rating sono positivi, ma il rischio recessione, almeno per Carlo Bonomi, non è assolutamente passato anche se il presidente di Confindustria dice di “non voler essere pessimista. Purtroppo il nostro Paese è ritornato alla crescita strutturale dei primi due decenni nuovo millennio. Serve, però, una svolta per correre più veloce“.
E il numero uno degli industriali a La Stampa svela la sua ricetta: “Prima di tutto con il Pnrr. Non tanto per i soldi, quanto per le riforme. Adesso i fondi ci sono. Quindi dobbiamo utilizzarli per ottenere quei provvedimenti necessari a portare la crescita a due o tre punti all’anno. Ma sono norme che il nostro Paese aspetta ormai da trent’anni“.
Non solo Pnrr e riforme, sul tavolo del confronto del governo c’è anche il salario minimo. “Noi siamo disponibili a discutere – sottolinea Bonomi – ma voglio dire che il 95% dei lavoratori metalmeccanici ha firmato un contratto con noi“.
Un tema che porta il numero uno di Confindustria a lanciare una frecciatina al governo: “Non sono mai fuggito al confronto sul salario minimo, sulla produttività oppure sul rinnovo dei contratti. Però poi bisogna dire che c’è un contratto in attesa di un rinnovo dal 2019 ed è quello del commercio. Mi domando perché non si dice questa cosa“.
Per Bonomi un piccolo passaggio anche sulla manovra: “Per noi il provvedimento è ragionevole, ma non completo. Ad esempio condividiamo gli interventi fatti per le famiglie a reddito basso. Sugli investimenti, però, non vediamo nulla. Mi dicono che ci arriveranno 5 miliardi quando verranno approvate le modifiche degli obiettivi del Pnrr. In questo momento, però, questi soldi non li abbiamo. In più abbiamo tagli come l’Ace, che incentivata 4,7 miliardi di patrimonio utili ad investire“.
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