Mancia obbligatoria nei ristoranti: la proposta che ha indignato il web

E’ bastata un’intervista a un noto restaurant manager di uno dei locali più alla moda di Bologna per alzare un polverone sull’opportunità o meno che una parte dello stipendio dei lavoratori venga pagato dai clienti

Forse neanche lui credeva di poter creare una polemica che ha immediatamente fatto il giro del web, ma la proposta lanciata da Piero Pompili, responsabile del famoso ristorante Al Cambio di Bologna, una delle figure più note e attive del settore in questi ultimi anni, sta facendo davvero discutere. Non è proprio piaciuta soprattutto per l’obbligatorietà che ricadrebbe sui clienti già alle prese con i prezzi che tendono sempre al rialzo.

La mancia dopo aver consumato un pasto
Mancia obbligatoria nei ristoranti: la proposta che ha indignato il web – Cityrumors.it

La mancia è un’usanza che ha origini davvero molto lontane e deriva dalla parola manica. In particolare una manica femminile che era donata ai cavalieri nel Medioevo al termine dei tornei. Il regalo della manica era un segno di favore verso il cavaliere che si era distinto per le sue abilità. Dal medioevo a oggi il significato della mancia è cambiato radicalmente, ma rimane comunque il simbolo di riconoscimento in cambio di un favore fatto.

Un modo per esprimere un ringraziamento

Paese che vai, mancia che trovi. L’antica usanza di lasciare un piccolo “regalo” come ringraziamento per il servizio ricevuto varia da paese a paese, anzi possiamo tranquillamente affermare che in alcuni paesi è praticamente obbligatoria e viene calcolata in base a una percentuale precisa, mentre in altri o è fortemente raccomandata o del tutto facoltativa e perfino inusuale. In Italia non esiste fino ad oggi una regolamentazione e di solito viene lasciata in base al possibile resto ricevuto oppure secondo le proprie abitudini. La Mancia resta però ovunque un “fuori busta” chiamiamolo così a tutto beneficio del cameriere che ha servito al tavolo.

Un modo per esprimere un ringraziamento – Cityrumors.it

In più in Italia è tornata, dopo la pandemia, anche la sempre poco apprezzata usanza di applicare, da parte dei ristoratori nel conto finale, la tassa del “coperto”, in pratica un obolo fisso per il servizio, la mise en place e il pane servito a tavola. Una pratica vista sempre come fumo negli occhi da parte degli astanti perchè considerata una spesa extra imposta. Ma la crisi di questi ultimi tempi ha colpito anche i ristoranti, nessuno escluso, dagli stellati all’hostaria di quartiere, alle prese con il costo dell’energia sempre più alto, le materie prime sempre più costose e gli affitti dei locali sempre più onerosi, che hanno portato a un deciso rialzo delle portate con inevitabile ripercussione sul conto finale da pagare per i clienti.

Una proposta che ha fatto discutere

Per aiutare i ristoratori, soprattutto per mantenere il livello qualitativo invariato e l’intero personale al lavoro, è arrivata in questi giorni una proposta che ha alzato un inaspettato polverone di polemiche. “Un 5% di mancia obbligatoria nel conto dei ristoranti per salvare un settore che fatica sempre più”, questa la rivoluzionaria proposta lanciata da Piero Pompili, una delle figure più note e attive del settore in questi ultimi anni, restaurant manager del ristorante Al Cambio, uno dei locali più in voga di Bologna.

Una proposta che ha fatto discutere – Cityrumors.it

Il manager è convinto che con un piccolo extra fisso nel conto finale si riuscirebbe a garantire uno stipendio più dignitoso a chi lavora in sala. Parole che hanno immediatamente fatto il giro del web creando un putiferio di reazioni proprio tra chi più o meno abitualmente ama comunque andare a mangiare fuori e ha visto già un rialzo indiscriminato dei prezzi sia per una pizza sia per mangiare un “primo” o un “secondo“. E’ chiaro che la crisi latente tra le famiglie italiane si ripercuote anche sulle possibilità di mangiare fuori, ma allo stesso tempo le difficoltà dei ristoratori non possono ricadere sui clienti. Probabilmente ci vorrebbe un intervento strutturale dello Stato con incentivi e aiuti diversi, ma sarebbero necessari tempi troppo lunghi per vedere i primi risultati.

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