Manovra 2026, il Governo fa marcia indietro sulle pensioni: ecco cosa potrebbe ancora cambiare

L’Esecutivo si è riunito questa notte per l’approvazione della Manovra 2026: parziale dietro front del Governo Meloni sulle pensioni. Tutto potrebbe ancora cambiare.

La Manovra 2026 sta dando parecchio filo da torcere sotto molti aspetti ma il nodo più difficile da sciogliere resta sempre quello delle pensioni su cui non c’è accordo nemmeno all’interno dei partiti di Maggioranza. L’Esecutivo per definire e approvare gli ultimi punti si è addirittura riunito durante le ore notturne.

matteo salvini e il ministro giancarlo giorgetti seduti accanto in parlamento
Manovra 2026, il Governo fa marcia indietro sulle pensioni: ecco cosa potrebbe ancora cambiare -(foto Ansa)- Cityrumors.it

Alla fine la Manovra è passata ma sulle pensioni il Governo ha dovuto fare un parziale dietro front altrimenti non se ne sarebbe venuti a capo: in poche parole tutto potrebbe ancora cambiare. Il cambiamento più rilevante riguarderà lil requisito anagrafico, cioè l’età in cui, nei prossimi anni, potremo uscire dal lavoro e ricevere l’assegno Inps.

Una cosa è sicura: la Legge Fornero, in vigore ormai dal 2012, non andrà in pensione nemmeno nel 2026 e, di conseguenza, non lascerà andare nemmeno molti di noi che, invece, dopo tanti anni non vedono l’ora di lasciare ufficio o fabbrica e godersi la famiglia. Il Ministro dell’Economia è stato chiaro: potrebbero ancora cambiare tante cose in materia previdenziale.

Pensioni, parziale vittoria della Lega: ecco cosa cambierà

La Lega di Matteo Salvini, ancora una volta, ha dato battaglia sul campo delle pensioni: dopo aver accettato, obtorto collo, la cancellazione di Quota 103, non si è mostrata disposta ad accettare l’aumento dell’età pensionabile a partire dal 2027. Il Governo ha fatto un parziale dietro front ma tutto potrebbe ancora cambiare.

il ministro dell'economia giancarlo giorgetti con le mani congiunte in parlamento
Pensioni, parziale vittoria della Lega: ecco cosa cambierà -(foto Ansa)- Cityrumors.it

A partire dal 2027, come stabilito dal Governo di Giorgia Meloni, l’età pensionabile dovrebbe aumentare di 1 mese passando da 67 anni a 67 anni e 1 mese. I mesi dovrebbero diventare 3 nel 2028. L’aumento riguarderà non solo la pensione di vecchiaia ordinaria ma anche la pensione anticipata ordinaria. Pertanto chi oggi può accedere alla pensione dopo 42 anni e 10 mesi di contributi, nel 2028 dovrà lavorare per la bellezza di 43 anni e 1 mese: parlare di pensione anticipata sembra quasi inopportuno.

Del resto, però, congelare l’aumento dell’età di uscita dal lavoro sarebbe un colpo troppo duro per l’Inps e si rischia di far crollare tutto il sistema. Non dimentichiamo, infatti, che ci troviamo in un periodo storico in cui mentre l’aspettativa di vita continua a salire, le nascite continuano a scendere e aumentano i giovani in età lavorativa che si trasferiscono all’estero. Tutto questo significa solo una cosa: manca chi paga i contributi.

Tuttavia la Lega continua a battersi affinché l’età pensionabile non aumenti in quanto non solo penalizzerebbe gli attuali lavoratori ma peggiorerebbe anche il dramma della disoccupazione giovanile. Il Carroccio, quindi, ha presentato come Ordine del Giorno proprio il blocco dell’età pensionabile. Ordine del Giorno che è stato accolto. Il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha dichiarato che si apre uno spiraglio: “Vedremo nel 2026”. Pertanto potrebbe ancora cambiare tutto: l’età pensionabile potrebbe restare ferma a 67 anni anche nel 2027 o, al contrario, potrebbe aumentare. Non ci resta che stare a vedere.

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