La NASpI è un’importate indennità di disoccupazione ma in quali casi si rischia di perderla prima della scadenza?
Restare involontariamente senza lavoro è per molti un dramma ma fortunatamente un sussidio economico viene loro in aiuto. Si tratta della NASpI, un’indennità di disoccupazione con importi variabili sulla base dei redditi e delle settimane contributive presenti nell’arco degli ultimi quattro anni (la durata è pari alla metà di esse) e a partire dal giorno nel quale viene inviata la domanda per richiederla.
Il fatto di iniziare a riceverla però non deve comportare cali di ‘attenzione’ in merito alle regole per non perderla. Vi sono infatti dei casi nei quali l’indennità potrebbe andare ad interrompersi prima del tempo.
Il rischio è quello di finire per trovarsi in maniera del tutto improvvisa senza un prezioso sostegno che va a coprire la momentanea assenza di uno stipendio mensile. Per tale motivo è estremamente importante sapere, nel caso in cui si inizi a ricevere la NASpI, in quali casi specifici tale sostegno potrebbe essere tolto in maniera anticipata. Per fare un esempio, uno degli obblighi connessi alla ricezione dell’indennità di disoccupazione è quello di essere iscritti al Programma Garanzia di occupabilità dei lavoratori al pari di quanto accade a chi riceve l’Assegno di inclusione o il Supporto per la formazione e il lavoro.
Pertanto è anche richiesto di prendere parte a specifiche misure di attivazione lavorativa nonché agli eventuali percorsi di riqualificazione professionale. L’Inps ricorda, nella sua circolare numero 224 del 2016, che chi dovesse rifiutarsi di partecipare alle iniziative proposte dai servizi competenti, ovvero qualora non si vada ad adempiere all’obbligo connesso alla misura, il rischio è quello di essere soggetti a sanzioni e, nei casi più gravi, di vedersi revocare la NASpI non potendola più ricevere. Si va dalla decurtazione di un quarto di una mensilità alla prima mancanza fino alla decurtazione di una mensilità intera e, alla terza mancata presentazione alle convocazioni del centro per l’impiego, alla decadenza del sussidio.
Analoghe conseguenze si hanno in caso di rifiuto di accettazione di un’offerta congrua, della mancata partecipazione dei lavoratori a iniziative volte al rafforzamento delle competenze oppure alle iniziative di carattere formativo o di riqualificazione. È dunque essenziale recarsi, entro 15 giorni dalla data di presentazione della domanda, al centro per l’impiego sia per confermare lo stato di disoccupazione che per la profilazione e per sottoscrivere il Patto di servizio personalizzato.
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