Le pensioni anticipate è una mossa da parte del governo per cercare di diminuire la disoccupazione giovanile. Ma se si rientra al lavoro si perde l’assegno.
Le pensioni anticipate in Italia hanno come obiettivo quello di diminuire la disoccupazione giovanile. Come ricordato da Il Messaggero, sono diverse le persone intenzionate ad usufruire di Quota 100 o 102, ma si tratta di una scelta molto delicata visto che c’è una novità che bisogna prendere in considerazione.
Infatti, in caso di un ritorno al lavoro si perde l’assegno. L’Inps è tenuto a sospendere l’erogazione della pensione ed eventualmente recuperare i soldi presi indebitamente. Quindi la pensione anticipata è strettamente collegata al fatto di non dover ricevere delle cifre indietro.
Quando si può produrre altro reddito? Come detto in precedenza, la pensione anticipata ha delle regole molto rigide, ma c’è anche una certa flessibilità e questi riguardano i cosiddetti requisiti per la pensione di vecchiaia. L’assegno dell’anticipata non è cumulabile con altri redditi da lavoro, che comunque devono essere segnalati regolarmente all’Inps.
Naturalmente non mancano le eccezioni. Queste riguardano principalmente un lavoro autonomo occasionale, ma non deve superare i 5mila euro. E in questa cifra sono compresi anche le attività svolte in precedenza per l’arrivo alla pensione di vecchiaia.
Come detto in precedenza, il rischio è quello della sospensione della pensione oltre che naturalmente restituire indietro i soldi acquisti in maniera inappropriata. Quindi bisogna prestare la massima attenzione e fare una scelta importante perché non c’è nessuna possibilità di fare un passo indietro.
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