È previsto un aumento della pensione nel 2026, ma non per tutti. Dipende tutto dall’anno di nascita: ecco quali sono le novità.
Ci saranno novità importanti a partire da gennaio 2026 per numerosi pensionati. La nuova Legge di Bilancio prevede un piccolo aumento sugli assegni pensionistici, che andrà a sommarsi alla quota fissa riconosciuta quest’anno. Il risultato darà una maggiorazione mensile, ma solo a quei soggetti che rispettano determinati requisiti anagrafici e reddituali.
L’importo delle pensioni crescerà per quei pensionati che attualmente hanno assegni molto bassi. Dopo la rivalutazione dell’1,4% si aggiunge anche un’altra misura: il potenziamento dell’incremento al milione, parliamo di quella maggiorazione che è stata introdotta nel lontano 2001 per aiutare gli anziani aventi redditi bassi.
È bene ricordare che si tratta di una misura che non viene applicata in automatico e che ha regole diverse rispetto all’integrazione al trattamento minimo. In sostanza, l’incremento al milione si attiva solamente se si raggiunge una certa età, ma viene riconosciuto anche sulle prestazioni assistenziali. Grazie all’aggiornamento dei requisiti anagrafici, però, una nuova fascia di pensionati avrà l’aumento nel 2026.
L’incremento al milione è previsto dall’articolo 38 della legge n. 448/2001 e nel 2026 sarà più alto rispetto al passato. La nuova manovra finanziaria ha previsto un incremento di 20 euro che, insieme alla rivalutazione legata all’aumento della pensione minima, si avrà un aumento di 155 euro al mese sulla pensione. La maggiorazione viene riconosciuta anche sugli assegni previdenziali e sulle prestazioni assistenziali.
Il funzionamento rimane immutato nel tempo e la somma si andrà ad aggiungere alla pensione base, arrivando ai 770 euro mensili per le pensioni minime (nel 2026 salgono a 611,85 grazie alla rivalutazione). Non bisogna beneficiare dell’integrazione al trattamento minimo per avere l’incremento, ma basta rientrare nel sistema contributivo, l’importante è che la somma sia inferiore alla soglia prevista.
È bene precisare che coloro che percepiscono una pensione superiore a 611,85 euro ma inferiore ai 770 euro (la nuova soglia di riferimento) hanno ugualmente diritto all’incremento in misura parziale. Per ottenere l’incremento al milione, inoltre, è necessario rispettare le soglie reddituali, che risultano un po’ più alte rispetto a quelle del 2025, bisogna ancora attendere le pubblicazioni ufficiali dall’INPS.
Tale misura è riservata a coloro che hanno raggiunto una determinata età anagrafica: nel 2026 il limite ordinario è fissato a 70 anni, ma potrebbe essere ridotto di 12 mesi ogni 5 anni di contribuzione. Coloro che hanno maturato 20 anni di contributi hanno diritto alla maggiorazione già a 66 anni. Al di là di ciò, l’aumento non potrà mai essere riconosciuto sotto i 65 anni, tranne per pensioni di inabilità civile. Dunque, è previsto da gennaio 2026 ai nati tra il 1955 e il 1960.
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