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Economia

Reddito di cittadinanza, i dati del 2023 parlano chiaro

Reddito di cittadinanza, gli ultimi dati del 2023 parlano chiaro: gli stessi che riguardano le famiglie italiane a cui è stato tolto il sussidio dallo Stato

Nelle ultime ore è stato effettuato un confronto, da parte dell’Istat, sui dati del 2022 e quelli del 2023. Il tutto vede come argomento principale il ‘Reddito di Cittadinanza‘. In particolar modo quante famiglie si sono viste togliere il sussidio da parte dello Stato. A quanto pare sono circa un milione le famiglie italiane che hanno riscontrato una diminuzione o un annullamento del reddito.

Proteste contro l’abolizione del Rdc (Ansa Foto) Cityrumors.it

Il tutto è stato giustificato con una nota che recita in questo modo: “La riduzione è riconducibile al miglioramento nei livelli di reddito e alla diminuzione sia nei mesi di fruizione (per la parziale modifica dei criteri), sia nel tasso di adesione delle famiglie alla misura“. Una perdita importante e che ammonta a più di 1.600 euro (per la precisione 1.633 euro, vale a dire circa 138 euro mensili).

Rdc, i dati dell’Istat parlano chiaro: effetto sul rischio povertà

Proprio con le misure che sono state introdotte lo scorso anno il rischio di povertà si è ridotto di 1,2 punti percentuali: tanto da passare dal 20% al 18,8%. Un effetto, quello sul rischio di povertà, che è risultato positivo per 0,7 punti delle modifiche all’assegno unico e di 0,5 punti per quanto riguarda le misure sulla decontribuzione. Per la stessa Istat invece, sul discorso del rischio di povertà dovute alle modifiche al Rdc e introduzione del Supporto alla formazione del lavoro, è stato completamente nullo.

Reddito di cittadinanza, i dati dell’Istat del 2023 (Ansa Foto) Cityrumors.it

Con una nota l’Istat ha precisato che le famiglie beneficiarie del Reddito e della Pensione di cittadinanza in questo 2023 sono poco più di un milione. Rispetto al 2022, quindi, meno del 20%. Tanto da collocarsi nel quinto più povero della distribuzione del reddito. Perché questa riduzione? A quanto pare il tutto può essere ricondotto a famiglie che, per migliorare le proprie condizioni di natura economica, non possiedono più questi tipi di requisiti.

Senza dimenticare anche il calo nell’adesione alla prestazione (chiamatasi “take up”). In conclusione ammettono: “La gran parte delle famiglie che ricevono il beneficio hanno riscontrato, rispetto a quanto percepito nel 2022, una diminuzione dello stesso“.

Cristiano

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