Dopo aver battagliato e atteso da tempo, il Governo nell’ultimo Consiglio dei Ministri ha varato dei cambiamenti che porteranno sorrisi
Novità attese per mesi, probabilmente anni, ma che adesso vedono un traguardo e delle nuove possibilità che potrebbero regalare più di un sorriso anche perché si tratta di risorse economiche e aumenti.
Sono delle novità importanti per la scuola ma anche per le università e sono in arrivo per ben 6.500 dirigenti scolastici italiani. E sono delle nuove disposizioni che hanno ricevuto l’ok definitivo da parte del Governo, visto che è stato firmato il contratto collettivo nazionale dell’Area dirigenziale Istruzione e ricerca.
Ad essere modificati non saranno solo gli stipendi dei presidi, che avranno un aumento medio del 3,78% e parte di questi soldi saranno destinati alla retribuzione dei risultati con un totale che, bene o male, si assesterà sui 260 euro lordi al mese.
Nelle nuove disposizione è anche previsto quello che viene chiamato il lavoro agile, un tutor esperto per i dirigenti neoassunti nei primi due anni, ma verrà anche mantenuta, e questo era previsto, la retribuzione variabile per i dirigenti scolastici che lavorano nelle scuole italiane all’estero, ma c’è anche un’altra novità, ovvero che è stato cancellato la possibilità del licenziamento automatico in caso di recidiva alla sospensione.
Da non sottovalutare la posizione dei sindacati che in merito a queste nuove disposizioni, almeno per quel che riguarda i presidi e i dirigenti scolastici, sono rimasti soddisfatti e per le misure adottate anche perché frutto di trattative che andavano avanti da diverso tempo. L’unica cosa che non sembra andare bene pare essere la cifra relativa agli aumenti.
E lo sottolineano gli stessi sindacati con fermezza e rigore: “Si tratta di 195 euro lordi effettivi al mese che i dirigenti avranno sullo stipendio.Tali risorse sono già state utilizzate dal 19/20 per la retribuzione di parte variabile e risultato dei dirigenti quindi non rappresentano aumenti effettivi in busta paga”.
I sindacati chiedono adesso al governo “di mettere mano alla trattativa per il nuovo triennio 2022-2024”, sottolineano Flc Ggil e Cisl Scuola. Il Consiglio dei ministri ha inoltre deliberato di autorizzare il Ministero dell’istruzione e del merito, per l’anno scolastico 2024/2025, ad assumere a tempo indeterminato, sui posti vacanti e disponibili: 591 unità di dirigenti scolastici, 10.336 unità di personale Ata, 45.124 docenti, 43 unità di personale educativo, 406 insegnanti di religione cattolica.
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