Soldi delle pensioni, cosa accade questa volta a luglio

Importanti cambiamenti previsti per luglio sul fronte delle pensioni. Vediamo che cosa succederà e come cambieranno gli assegni.

Prepariamoci ad importanti novità per quel che riguarda le pensioni: a luglio cambierà tutto. Gli assegni saranno molto più sostanziosi per molti contribuenti. Vediamo nel dettaglio che cosa succederà.

pensioni di luglio
Importanti novità riguardo alle pensioni/Cityrumors.it

Quando si parla di pensioni si temono sempre nuovi tagli o nuove stangate. O, ancora peggio, si teme qualche riforma che aumenti l’età pensionabile e riduca le opzioni di prepensionamento. Tutti timori più che fondati, del resto. Ogni anno dobbiamo attendere fino all’ultimo per sapere se l’anno successivo potremo andare in pensione oppure no.

Tuttavia, negli ultimi due anni, ci sono state anche buone notizie sul fronte previdenziale. Nel 2023 le pensioni sono state rivalutate dell’8,1%: percentuale decisamente alta a cui si è aggiunta una rivalutazione speciale dedicata esclusivamente alle pensioni minime.

Anche quest’anno ci sono stati cambiamenti a favore dei contribuenti. La rivalutazione del 5,4% a cui vanno a sommarsi i benefici tratti dall’abbassamento delle aliquote Irpef. Pertanto tra giugno e luglio molti vedranno aumentare in misura significativa il proprio assegno pensionistico.

Pensioni: ecco di quanto aumenteranno

Pensioni più ricche. Grazie alla rivalutazione annua e all’abbassamento delle aliquote Irpef, molti riceveranno un assegno previdenziale più alto. Il tutto proprio poco prima di partire per le vacanze. Vediamo di quanto aumenteranno le pensioni.

pensioni più alte a luglio
Ecco cosa succederà a luglio/Cityrumors.it

Come anticipato, per il 2024, la rivalutazione delle pensioni è stata approvata nella percentuale del 5,4% che corrisponde al 100% del tasso d’inflazione. Ma non tutti gli assegni verranno rivalutati del 5,4%: tale percentuale si applicherà solo alle pensioni il cui importo non supera di 4 volte l’importo del trattamento minimo dell’Inps.

Le altre pensioni verranno rivalutate secondo le seguenti percentuali:

  • rivalutazione dell’85% per le pensioni tra 4 e 5 volte l’importo del trattamento minimo;
  • rivalutazione del 53% per le pensioni tra 5 e 6 volte il trattamento minimo;
  • rivalutazione del 47% per le pensioni tra 6 e 8 volte il minimo;
  • rivalutazione del 37% per le pensioni tra 8 e 10 volte il trattamento minimo;
  • rivalutazione del 32% per le pensioni d’oro, cioè quelle che superano di 10 volte l’importo del trattamento minimo dell’Inps.

Il ricalcolo degli assegni ha comportato tempi lunghi e, pertanto, molti pensionati non hanno ancora ricevuto gli aumenti. Chi non li ha ancora ricevuti li riceverà con la pensione di giugno o, addirittura, di luglio. Ma non è finita qui perché ci saranno ulteriori incrementi dovuti all’abbassamento delle aliquote Irpef.

Le aliquote Irpef sono passate da 4 a 3 in quanto il primo e il secondo scaglione di reddito sono stati accorpati. Fino al 2023, chi aveva un reddito – da stipendio o da pensione – compreso tra 15.001 e 28.000 euro doveva pagare un’aliquota del 25%. da quest’anno, invece, pagherà un’aliquota del 23% esattamente come i redditi fino a 15.000 euro.

Pertanto chi rientra nella fascia compresa tra i 15.001 e i 28.000 euro guadagnerà 2 punti percentuali. Guadagno che si estenderà anche alle fasce reddituali più alte. Grazie a questi 2 punti percentuali in meno da pagare, gli assegni pensionistici subiranno aumenti che andranno da un minimo di 54 euro al mese fino ad un massimo di 71,40 euro al mese.

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