Da Bruxelles si prepara una maxi-riforma sulle tasse che coinvolgerebbe, con rincari mai visti, tutti i prodotti derivati dal tabacco, un provvedimento non certo voluto per ragioni di salute dei fumatori
L’Unione europea sta pensando a vari modi per aumentare il denaro a sua disposizione nel bilancio settennale 2028-2034, da elaborare nei prossimi mesi. Tra le ipotesi più contestate ci sarebbe una tassa europea sulle sigarette e sugli altri prodotti derivati dal tabacco, che aumenterebbe il prezzo dei pacchetti di circa un euro. Una decisione che ha ovviamente scatenato infinite polemiche non soltanto tra i fumatori incalliti, ma anche tra le associazioni dei tabaccai e tra chi crede che un tale provvedimento potrà solo alimentare il mercato parallelo più a buon mercato del contrabbando.

Secondo l’ultimo sondaggio Eurobarometro un cittadino su quattro dell’UE fuma, con i Paesi dell’est e del sud-est europeo che mostrano i tassi più alti di consumo di tabacco. In altre aree, l’uso è molto più basso. Inoltre la più alta concentrazione di fumatori si trova nella fascia d’età compresa tra i 25 e i 39 anni (32%), mentre il tasso più basso si registra tra le persone di oltre 55 anni.
Una decisione destinata a far discutere
La decisione sembra oramai essere stata presa e dal primo gennaio 2026 le sigarette potrebbero presto diventare un lusso. L’Unione Europea sta infatti valutando l’ipotesi di aumentare in modo drastico le tasse sui prodotti da fumo. E non si parla di qualche centesimo in più sul pacchetto: in alcuni casi, i rincari previsti supererebbero il 1000%. Una vera stangata che colpirebbe non solo le classiche “bionde”, ma anche trinciati, sigari, sigarette elettroniche e tabacco riscaldato.

Ma è la motivazione alla base della decisione che potrebbe essere adottata a lasciare perplessi, perchè non sembrerebbe seguire un’idea di salute più sana del cittadino europeo, ma semplicemente la via più breve per fare cassa. Se confermata, la novità porterebbe a un aumento dei prezzi di vendita al pubblico che riguarderebbe le sigarette, anche elettroniche, il tabacco riscaldato, il tabacco da arrotolare e le bustine di nicotina. Una stangata a tutto tondo che non lascerebbe fuori nessun prodotto del tabacco e che servirebbe per fare cassa e far così quadrare il prossimo bilancio europeo alle prese con tante uscite “impreviste“.
Aumenti davvero considerevoli
Se la proposta della Commissione UE dovesse passare, il portafoglio dei fumatori verrà colpito duramente da una stangata senza precedenti. Per le sigarette classiche si parla di un +139% di accise, che tradotto vuol dire circa 1 euro in più a pacchetto. Ma va anche peggio per altri prodotti: il tabacco trinciato, scelto da chi vuole risparmiare, verrebbe tassato con un +258%, mentre per i sigari l’ipotesi più estrema è un +1090%. Dai provvedimenti non rimarrebbero fuori neanche le sigarette elettroniche, nuovo passatempo soprattutto tra le fasce d’età più bassa.

Oltre che dai consumatori, la proposta è stata ovviamente fortemente criticata anche dai tabaccai già vessati in un settore piuttosto complicato. “La nostra categoria è da troppo tempo oggetto di vessazioni. Ora è il momento di dire basta. L’Italia non può permettersi di regalare gettito fiscale a Bruxelles distruggendo, nel frattempo, un intero comparto economico nazionale”, ha affermato l’Unione Tabaccai in una nota. Anche perchè, come è già capitato dopo provvedimenti che hanno comportato rincari simili, il rischio concreto è stato quello di un boom del contrabbando e la perdita secca di gettito fiscale per lo Stato.