Le indagini della Procura di Pavia vanno avanti e a poche ore dagli interrogatori che tanti aspettano, parla il super esperto ed ex comandante del Ris di Parma
Un caso nel caso. Orami del delitto di Garlasco si sta dicendo di tutto e di più e ogni giorno si aprono nuovi scenari e nuovi situazioni anche se sono tutte da approfondire come suggeriscono sia gli avvocati della famiglia Poggi, ma anche quelli di Alberto Stasi, condannato in via definitiva a 16 anni, e pure quelli del nuovo indagato Andrea Sempio. Dopo l’incidente probatorio, a breve ci saranno gli interrogatori da parte della Procura di Andrea Sempio, Alberto Stasi e Marco Poggi, fratello di Chiara, con gli inquirenti che stanno cercando di fare luce sulle nuove situazioni che si sono venute a creare in questi ultimi mesi.

Ci sono nuovi elementi e nuove testimonianze che la stessa Procura di Pavia sta portando avanti, nel tentativo di capire se siano state fatte per bene le indagini oppure no. Negli ultimi giorni sono state fatte perquisizioni a casa di Andrea Sempio e sono stati rinvenuti degli oggetti nel canale di Garlasco che potrebbero essere attinenti a quanto è accaduto 18 anni fa alla povera Chiara Poggi.
Per non parlare delle tracce di Dna trovate sotto le unghie della vittima, esaminate 18 anni fa e non ritenute idonee, ma adesso ci sono nuovi esami da questo punto di vista il consulente della difesa di Andrea Sempio, l’ex comandante del Ris di Parma, generale Luciano Garofano cerca di spiegare la loro posizione: “Le tracce di Dna? E’ il nucleo centrale di questo incidente probatorio, ovvero stabilire se quel profilo individuato dal professor De Stefano è idoneo a essere comparato, noi riteniamo che quel profilo è talmente parziale da non essere idoneo proprio per questo è stato fatto un incidente probatorio per capire se ha le qualità minime per poterlo confrontare e dire a chi appartiene“.
L’ex Comandante del Ris di Parma, che tra l’altro si sta occupando anche di un altro caso si cui si parla tanto relativo alla povera Liliana Resinovich, cercando allargare il quadro: “Il secondo momento riguardo a questa situazione del Dna sarà, ed è il perché dell’estensione chiesta dalla difesa della famiglia Poggi a coloro che hanno avuto i primi contatti con Chiara dai soccorritori, agli operatori e carabinieri e così via, perché noi non possiamo non interpretare un dato se non stabiliamo prima chi frequentava quella casa e perché ha lasciato un Dna innocente”.
“Dna dagli oggetti ritrovati nel canale? Non ci sarà nulla”
Riguardo poi agli oggetti ritrovati nel canale secondo quanto ha riferito un super-testimone, l’esperto e biologo Luciano Garofano non ha dubbi: “Vedremo se saranno disposti esami per verificare se potessero essere compatibili con le ferite sul corpo della povera Chiara, ma riguardo a tracce di Dna non c’è nessuna possibilità che si possano trovare delle tracce di Dna per il tempo trascorso, per tutta la degradazione che viene prodotta dai microrganismi, non troveranno niente, nemmeno se fosse l’arma utilizzata e ci fossero stati in origine delle quantità copiose del materiale della povera Chiara“.

Per quel che riguarda gli esami e tutto quello che si sta portando avanti, la gip di Pavia, Daniela Garlaschelli, ha concesso 90 giorni di tempo ai periti della maxi consulenza genetica. Le operazioni partiranno il prossimo 17 giugno a Milano per tre mesi. In aula si torna il 24 ottobre 2025 per la discussione delle parti. Il 20 maggio ci saranno gli interrogatori di Andrea Sempio, Marco Poggi e Alberto Stasi che sono stati convocati dalla Procura.
“Se la Procura ha dei nuovi elementi è giusto che li porti avanti, quindi bisogna aspettare e vedere, e lasciamo stare tutte quelle cose in più, tra social e televisioni dove parla chiunque, che non hanno nulla a che fare con le indagini ufficiali“, le parole dell’ex Comandante del Ris di Parma Luciano Garofano che su questo caso come su altri sta lavorando alacremente e in modo serio come sempre del resto.