Gli avvocati dell’uomo condannato per l’omicidio di Chiara Poggi preparano la revisione e chiedono di riesaminare ogni reperto”
“Sappiamo che Alberto Stasi è innocente e ci muoviamo in questa direzione da sempre, ora le cose in qualche modo si stanno delineando e si sta cercando di capire meglio, la cosa importante è lasciar lavorare la Procura di Pavia in modo tale che si faccia sempre più chiarezza su tutto, poi la posizione del nostro assistito si vedrà anche in un futuro ed eventuale processo di revisione, ma ora priorità alle indagini”, senza timore e senza alcuna paura parla l‘avvocato Giada Bocellari che insieme ad Antonio De Rensis, il più esposto mediaticamente, portano avanti la difesa di Alberto Stasi, l’uomo condannato in via definitiva a 16 anni per l’omicidio di Chiara Poggi.

In queste ultime ore proprio la difesa di Stasi sta spingendo parecchio su una attenta e più approfondita rilettura scientifica dei reperti raccolti all’epoca delle indagini. L’iniziativa dovuta anche alla nuova inchiesta che la procura di Pavia sta portando avanti sul delitto di Garlasco dove è indagato, per ora solo ma presumibilmente in concorso con altre persone, a parte Stasi, Andrea Sempio, amico del fratello della vittima.
Ed è proprio di queste ore l’intervento della difesa di Alberto Stasi che ha chiesto di riesaminare i reperti che sono stati trovati nella villetta casa Poggi con la possibilità di poter usare le nuove e più recenti tecnologie per riesaminare ogni elemento disponibile, incluse naturalmente le impronte ritrovate sulla scena del crimine. E gli avvocati di Stasi, De Rensis e Bocellari spiegano che hanno intenzione di “fare una rivisitazione, a livello scientifico, di tutto. Anche delle impronte dei piedi, di tutto, insomma e ci sembra anche una richiesta normale e chiara“.
“Le parole del legale di Sempio su Alberto? Preferiamo sorvolare…”
Quello che non collima e sulle quali c’è bisogno di fare luce è un’impronta trovata nella villetta di famiglia, precisamente, come sottolineano gli avvocati, “quella parziale del numero 36/37, che si ritiene femminile, in quanto pensiamo che con le nuove tecniche si possa arrivare a un esito“. E questo porterebbe al fatto che il delitto di Chiara Poggi potrebbe essere stato effettuato non da una sola persona, bensì da più persone, una cosa sulla quale gli inquirenti e i magistrati stanno considerando e sulla quale stanno lavorando parecchio.
“Lasciamo fare il lavoro alla Procura che sta facendo chiarezza su tante situazioni”, spiega Giada Bocellari che ha colto con grande favore quanto ha dichiarato il ministro Nordio, soprattutto perché si tratta di un faro da parte del Governo, naturalmente “non è potuto entrare nel merito perché non lo poteva fare, ma quanto ha detto e l’interesse che c’è su questo caso, è anche frutto di tutto quello che abbiamo fatto in questi anni di lavoro e di grande sofferenza anche perché non è facile vedere un ragazzo prima e adesso uomo farsi dieci anni da innocente…”.

In riferimento, poi, alle stravaganti parole di uno degli avvocati di Andrea Sempio, Massimo Lovati, che per l’ennesima volta ripete la storia del sicario e del fatto che Alberto Stasi sappia ma non può dire nulla, i legali di Stasi preferiscono glissare: “E che dobbiamo dire? Rispetto per i colleghi, ma preferisco sorvolare su quanto ha detto, lo dice lui, vedremo se la procura riterrà opportuno verificare e vedere, noi andiamo avanti per la nostra strada”.