Nel caso del delitto della povera Chiara Poggi del 2007 si stanno aprendo altre strade e si sta facendo sempre più chiara la situazione
Una caso torbido, sempre più oscuro e meno chiaro per quel che riguarda la situazione sul delitto di Garlasco o meglio la Procura di Pavia sta tentando di avere più elementi possibili per fare luce e capire realmente come sia andata, nonostante ci sia una sentenza e un colpevole, ma la sensazione è che qualcosa si sia sbagliato. Ed è il motivo per cui si sta andando avanti.

A tenere banco è la situazione legata ad Andrea Sempio e dalle ultime rivelazioni che stanno emergendo anche se non risultano indagate, dalle due sorella Paola e Stefani Cappa, le due cugine di Chiara che danno la sensazione di sapere più di quel che dicono. L’inviato delle Iene Alessandro De Giuseppe, che ha scovato il super-testimone, ha spiegato quello che può succedere: “La Procura sta andando avanti e da quello che risulta, credo che abbia ben in mente quale sia il movente, ma più di questo non si può dire perché ci sono delle indagini in corso…”.
Secondo quanto si sta apprendendo da quanto trapela dalla Procura di Pavia, i magistrati che stanno sul caso avrebbero ben in mente cosa sia successo o quanto meno tanti indizi su quello che stanno cercando di portare alla luce. “Gli inquirenti che stanno portando avanti le indagini non hanno il timore di indagare, ma stanno cercando di avere più certezze rispetto a quelle che c’erano nel 2007, con una condanna a 16 anni e basti pensare che hanno tolto l’aggravante della violenza e per quello che è successo alla povera Chiara, con situazioni e ferite davvero allucinanti che sono state inferte con una violenza davvero pazzesca e lo so perché purtroppo ho visto le immagini e le fotografie delle ferite che sono state inferte a quella povera ragazza“.
“In carcere c’è un innocente ma si deve fare tutto con cautela”
Alessandro De Giuseppe spiega quello che è riuscito a capire fino a questo momento: “Ho visto quelle immagini e credo che c’è un innocente in carcere e per me ci sono due persone che hanno commesso l’omicidio e forse ce ne sarebbe una terza, ma bisogna capire in quali termini. Rispetto alle altre vicende di cronaca forse i colpevoli o chi sapeva cosa fosse successo erano lì davanti, ma sono andati diretti su questo ragazzo che è Alberto Stasi”.
Il giornalista che sta seguendo il caso senza trascurare ogni dettaglio spiega: “Credo che la Procura di Pavia sappia molte più cose rispetto a quelle che sono uscite, anche se oggi c’è un’isteria da parte di tante persone che cercano di capire ma in questa fase così delicata bisogna avere pazienza e dare tempo agli inquirenti di capire le cose e approfondire quello che non torna e poi avere certezze prima di dire quello che succede“.
