La nota criminologa interviene sull’efferato assassinio della povera ragazzina quattordicenne: “Non è possibile che dopo un rifiuto non ci sia controllo da parte di questi ragazzi”
“Ma basta, non se ne può più ma perché le donne devono difendersi e non vivere in autonomia e tranquille perché ci sono delle persone che non riescono a controllarsi, soprattutto ragazzi molto giovani?”. E’ esausta la nota criminologa Roberta Bruzzone che dall’alto della sua esperienza spiega cosa sta succedendo e perché non fanno che aumentare i femminicidi di ragazzi molto giovani

Un femminicidio ancora tra ragazzi e questo non è che l’ennesimo, con Roberta Bruzzone che sta diventando, suo malgrado, una specialista perché sta portando avanti determinati e specifici studi su quello che si dovrebbe fare per prevenire anche e soprattutto a livello criminologico: “E’ un copione visto e rivisto, penso a Turetta, ma anche a quello della ragazza di Piacenza, con giovani ragazzi che sono ossessionati dal controllo, con stereotipi tossici e ahimè ripetitivi”.
Non fa che ripetersi ogni volta la stessa scena e le stesse dinamiche, con ragazzi “che non accettano il rifiuto della loro ragazza e reagiscono perché pensano e credono sia l’unico modo per farlo quando in realtà c’è tutto un discorso dietro che si deve fare, come l’educazione anche e soprattutto da parte dei genitori, mi dispiace, ma quando avvengono cose di questo genere, c’è anche la loro responsabilità“.
“Nordio e il rifugio da parte delle donne? Ma non scherziamo…”
C’è chi parla di raptus e di scene che non hanno una logica, ma qui la Bruzzone interviene: “Ma quale raptus, qui non c’è mai di un gesto impulsivo anzi lucidità e pianificazione, basta col dire che c’è un gesto di raptus perché non è così e proseguire a dire questa cosa a mio parere è anche pericoloso“.
Per Roberta Bruzzone, l’omicidio di Martina Carbonaro è qualcosa che purtroppo si è giaà visto e rivisto tante e troppe volte e riguardo al consiglio di Nordio che chiede alle donne di andarsi a rifugiare quando sono in difficoltà, la Bruzzone sbotta: “Non scherziamo, anche perché la risposta se è quella di dire alle donne di scappare o di rifugiarsi da qualche parte, non stiamo facendo una cosa giusta ed educativa, ma nemmeno per la prevenzione che ci dovrebbe essere”.

Per Roberta Bruzzone non ci sono rimedi se si continua a ragionare in questo modo come quanto dimostra dalle parole di Nordio: “Gli uomini non si fermano dinanzi alle persone, non soltanto uccidono la donna ma anche chi è di fronte a loro. È una narrazione arretrata e inaccettabile. Serve prevenzione, protezione reale e un sistema che funzioni”