La situazione è sempre più disastrosa ma le parole del ministro della Giustizia hanno aperto una polemiche fuirosa
Il problema delle carceri italiane sta diventa più di una semplice urgenza. Un vero e proprio dramma, ma tanti non se ne rendono conto. E, propri durante un’interrogazione parlamentare, a rispondere è stato il ministro della Giustizia Nordio, al centro della polemica per la vicenda Almasri, ma sulle carceri ha un’idea tutta sua che rischia di sollevare un altro grande polverone.

Il Guardasigilli ha tentato di spiegare il suo pensiero sul sovraffollamento delle carceri, ma quello che ha fatto arrabbiare e infastidire anche parlamentari del centro destra che si stanno muovendo per trovare una soluzione, tra cui l’estensione della misura della liberazione anticipata, una proposta di legge che è nel cassetto da almeno due anni.
L’anno scorso, proprio di questi tempi, è stata anche votata, ma non è passata e da poco è stata ripresentata, ma sul tema il ministro Nordio non è d’accordo anzi totalmente contrario: “Se dobbiamo liberare delle persone con la motivazione che in carcere non c’è più posto da un punto di vista logico questa è un’istigazione a delinquere”.
Nordio chiude alla liberazione anticipata, opposizione e parte della maggioranza in disaccordo col ministro
Un discorso che ha creato parecchio malumore e ha infastidito chi sta portando avanti alcune battaglie e anche alcune situazioni all’interno del Parlamento, tanto che sul tema si è interessato e anche tanto il presidente del Senato Ignazio La Russa che ha incontrato Giachetti, promotore della legge, per cercare di trovare una soluzione in tempi brevi.
Ma Nordio non è dello stesso avviso e ci va giù duro: “Se devo liberarti perché in carcere non ci stai significa che se commetti un reato non ti posso incarcerare e quindi non è una soluzione corretta’’. Discorsi che hanno diviso e che rischiano di creare anche una spaccatura perché è un’ulteriore frenata a tutto quello che si sta portando avanti da tempo, tanto che il Ministro ha rincarato la dose, spiegando che secondo lui “non vi è una relazione tra sovraffollamento carcerario e suicidi. Sono due problemi enormi ma non sono correlati”.

Nordio ha poi affermato che con l’indulto del 2006 furono rimessi in libertà il 36% dei detenuti ma già nel febbraio del 2008 le presenze detentive aumentarono nuovamente a 51.195 e nel luglio 2009 a 63.472, in misura addirittura superiore a quella registrata tre anni prima e cioè 60.710, mantenendo peraltro una crescita costante. “Inoltre – ha aggiunto -, nel giro soli tre anni è stata registrata una recidiva del 48%”. Il Ministro ha poi ricordato gli stanziamenti di “risorse straordinarie” da parte del Governo: 132 milioni di euro per la remunerazione del lavoro dei detenuti. Altri 12 milioni di euro, a regime, per ampliare le opportunità di accesso alle misure alternative alla detenzione presso le strutture di accoglienza accreditate, nonché per aumentare i posti nelle comunità terapeutiche per i detenuti tossicodipendenti e potenziare i servizi per le dipendenze negli istituti penitenziari. Da ultimo, l’impegno dei fondi FERS per circa 260 milioni di euro destinati alle Regioni per avviare percorsi di orientamento, formazione e housing sociale delle persone sottoposte a misura penale esterna o in uscita dagli istituti penitenziari, e attivare una rete per favorirne il reinserimento socio lavorativo.