Sovraffollamento carceri, Rita Bernardini: “Garante su indulto? Io in sciopero della fame, lui che fa…?”

Un problema serio che va avanti da troppo tempo, c’è una proposta di legge di Giachetti sulla liberazione anticipata speciale

Un caso serio di cui si parla poco e nulla, anche se i problemi all’interno delle carceri sono tanti e troppi da risolvere. E il tempo scorre e pochi fanno realmente qualcosa, anche se c’è la necessità d’intervenire in fretta. Il Garante dei diritti dei detenuti del Lazio, Stefano Anastasia avvisa che la questione è serie a delicata e “basterebbe un provvedimento di indulto” per cancellare in poco tempo la delicatissima questione del sovraffollamento delle carceri.

Il carcere
Sovraffollamento carceri, Rita Bernardini: “Garante su indulto? Io in sciopero della fame, lui che fa…?” (Ansa Foto)

In verità una legge che cammina da un po’ di tempo c’è. Cammina in modo lento, ma si sta facendo strada anche perché le condizioni di sovraffollamento dei penitenziari italiani, con oltre 16mila detenuti in più rispetto alla normale capienza, preoccupano non poco, per non parlare dell’elevato numero dei suicidi e alle altre forme di grave malessere che affliggono il mondo carcerario.

Si sta boccheggiando e le persone sono in grandissima difficoltà, bisogna intervenire alla svelta, basta con le parole“, dice la presidente dell’Associazione Nessuno Tocchi Caino Rita Bernardini, attivista radicale ed ex parlamentare della Repubblica Italiana. Conosce bene il tema, il problema e le difficoltà in cui sono i carcerati. “Le parole di Stefano Anastasia sull’indulto? Va bene, certo che sono d’accordo, ma lui che fa oltre a parlare? Intendo dal punto di vista politico, cosa fa? Basta parlare, è arrivato il momento di fare qualcosa e ancora di più, e prima dell’estate. Io ho ricominciato lo sciopero della fame e vado avanti sperando che qualcosa succeda“, dice anzi implora Rita Bernardini.

C’è una proposta di legge sulla liberazione anticipata presentata da Giachetti e appoggiata dal presidente La Russa

E’ un argomento che può dividere ma in ogni parte la si vedi questa situazione trova dei punti d’incontro sia a destra che a sinistra. Allo stato attuale è previsto che per chi mantiene una buona condotta all’interno del carcere, può chiedere la sottrazione, sul monte della pena, di 45 giorni ogni ulteriori sei mesi da scontare. Poco tempo fa è stata presentata una proposta di legge da parte di Roberto Giachetti, parlamentare di Italia Viva, che prevede che dai 45 giorni si salga a 75 per i prossimi due anni e verrebbe fatta in modo retroattivo. In questo modo se passa uscirebbero migliaia di persone.

Basterebbe che venisse calendarizzata in Parlamento e poi votata, visto che servirebbe la maggioranza semplice, ovvero il 50% più uno per renderla effettiva“, spiega Rita Bernardini che, qualche settimana fa, insieme a Roberto Giachetti, sul tema, hanno avuto un incontro e un confronto con il presidente del Senato Ignazio La Russa che appoggia questa proposta anche se lui la chiamerebbe della Buona Condotta e non la liberazione speciale anticipata e chiederebbe invece di 75, 60 giorni come limite.

 

Roberto Giachetti
C’è una proposta di legge sulla liberazione anticipata presentata da Giachetti e appoggiata dal presidente La Russa (Ansa Foto) Cityrumors.it

L‘incontro che è stato fatto dai tre è andato abbastanza bene, ma occorre il dialogo da tutte le parti, governo e opposizione, per presentare tutto e andare al voto senza scherzi. “La chiamino come vogliono, si prendano il patrocinio della legge, non importa, quello che è importante è che si faccia in modo tale che possano uscire chi può uscire e si è comportato bene e si cominci a respirare all’interno delle carceri perché così come è la situazione è insostenibile“, le parole di Rita Bernardini. Forse è la volta buona che verrà approvata una legge che possa alleggerire i penitenziari italiani.

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