Per il direttore dell’Unità nonostante ci siano critiche sui modi, è molto positivo che “dopo anni di guerra ci sia la possibilità della pace”
“Tutto quello che si sta facendo in questi giorni a cominciare dall’incontro tra Trump e Putin è solo un aspetto positivo, una cosa che non sembrava possibile fino a qualche mese fa ora si parla e ci si confronta e questa deve essere considerata una cosa enorme…”. C’è molto da dire e osservare per quello che sta accadendo nel mondo sul fronte Ucraina, Russia e Stati Uniti e per Piero Sansonetti, direttore dell’Unità, non ci sono dubbi che è una situazione “favorevole per la quale ognuno di noi dovrebbe essere grato e contento“.

E’ vero che per come la sta impostando il presidente Trump, più che un vertice come quello dell’Alaska, ma soprattutto quanto è accaduto a Washington, sembra più un reality che un incontro che potrebbe essere storico, ma è anche vero che sono tematiche così delicate e complesse che la maggior parte degli osservatori non è abituata a vederla in diretta televisiva.
“E’ una cosa che fa parte dei tempi e vederla in maniera così pubblica, diretta e trasparente, non può che essere anche questo un aspetto positivo, c’è il mondo che osserva non si può fingere“, spiega Sansonetti che poi cerca di approfondire meglio il suo concetto. “Io non mi metterei qui a fare nomi di chi c’è o non c’è, l’importante è che ci sia un modo per arrivare alla fine di una guerra che sta facendo male a tante, troppe persone e se c’è un modo per far finire una cosa atroce, ben venga e tutti dovremmo essere contenti che si vada in questa direzione, io per primo“.
“Fondamentale nei vertici è che perda la guerra”
Piero Sansonetti parla in maniera accorata anche perché, rispetto a tanti altri che criticano i modi o i concetti per cui si è arrivati all’incontro tra Putin e Trump, ad esempio, si dovrebbe esultare che tutto “questo stia avvenendo davanti ai nostri occhi e con la possibilità di gioire dopo anni bui che si parli davvero di pace e di una grande occasione che finisca tutto, in modo tale che si permetta di riprendere e ricostruire“.
Poi certo, non ci sarà solo miele, adesso è così perché ci sono i primi confronti e i primi dialoghi, ma poi “ci sarà qualcuno che non sarà contento, questo è normale e naturale, vista la situazione che si è creata in questi ultimi anni“. Le responsabilità ci sono da tutte le parti, europee e degli americani, al di là delle responsabilità russe che hanno cominciato con l’invasione dell’Ucraina, ma per Sansonetti bisogna “fare un passo in avanti senza andare a personalizzare chi c’è da una parte o dall’altra, che sia Trump o Putin o Macron ma anche la stessa Meloni, anche perché c’è per la prima volta dopo bombe, missili e morti che ci sono ancora, la grande occasione di poter vedere uno spiraglio di pace e non si può criticare o parlare di pareggi o vittorie o robe del genere“.

“Credo che la cosa più importante in questo momento è che perda la guerra e vinca la pace, tutti noi, a prescindere da chi porta avanti alcune cose, dovrebbe essere felice solo di questo, poi è naturale che quando c’è una guerra ci debba essere un confronto e capire come e cosa si può fare, come del resto ci sarà qualcuno che alla fine non sarà soddisfatto, ma la pace mette e deve mettere tutti d’accordo...”, il pensiero di Piero Sansonetti che auspica la fine della guerra in Ucraina come tutti, ma anche per quello che accade in Medio Oriente. Forse quello sarà il prossimo passo di Trump, almeno la speranza è questa.