Una legge storica, che mette la parola fine ad una divisione che dura ormai da anni. Il Parlamento Europeo ha preso una decisione , destinata a creare polemiche
Una sentenza destinata a creare polemiche, ma che mette la parola fine ad una delle discussioni più presenti sui social e che divide da sempre i vegani dai mangiatori di carne e derivati animali. A scendere in campo è stato addirittura il Parlamento Europeo, con una decisione che ha già trovato forti discussioni e divisioni.
Da sempre esiste una forte divisione: i vegani accusano gli onnivori di non farsi scrupoli a consumare cibo animale; la risposta non si fa attendere: ogni volta che un non vegano si trova di fronte ad un piatto rivisitato e che vuole rappresentare una sorta di copia dell’originale (ma realizzato solo con prodotti vegetali), scattano le solite accuse: “Ma perchè la chiamate carbonara se non è fatta con uova e guanciale?”
Da oggi, questa domanda avrà una risposta ufficiale. Che arriva direttamente dall’Unione Europea. L’Aula di Strasburgo ha approvato infatti in larghissima maggioranza (con più di cinquecento voti a favore, settantotto contrari e una ventina di astenuti) le modifiche all’Organizzazione comune dei mercati agricoli (l’Ocm), compreso un emendamento proposto dalla relatrice del Ppe Céline Imart. La Legge è stata studiata per mettere la parola fine a numerose polemiche sui nomi dei piatti.
Da oggi non si potranno accostare i termini veggie ai nomi dei cibi comuni. Non si potrà commercializzare, e proporre nei vari locali (compresi ristoranti pizzerie e pub), Hamburger veggie, Salsicce e scaloppine veggie o proporre cibi che richiamano a prodotti che contengono carni, se in realtà sono vegetali. Il provvedimento stabilisce il divieto di utilizzare termini riconducibili alla carne per i prodotti vegetali, come “veggie burger” o “salsiccia di tofu”. Nel testo di legge che ha trovato riscontro massimo in aula, viene evidenziato che . l’utilizzo di termini come “bistecche, scaloppine, salsicce, burger, hamburger, albumi e tuorli d’uovo” dovrebbero essere “riservati esclusivamente ai prodotti contenenti carne”. Che cosa si intende quindi per carne? Semplice, la definizione è riservata esclusivamente alle “parti commestibili di animali”.
Non si potrà fare riferimento a cibi che comprendono carni, se quest’ultima non è realmente presente. Il divieto riguarderà quindi tutti i piatti che sono stati creati appositamente per ricordare o rievocare quelli originali. “Basta parlare di carbonara vegana”, hanno evidenziato molti utenti sui social. “Finalmente da oggi in poi non dovremmo più dividerci su questa cosa“. Ma cosa rischierà un ristorante se nel suo menù promuoverà salsicce veggie, o carbonare vegane? Il divieto comporterà sanzioni per chi trasgredirà. Già cinque anni fa, nel 2020, il Parlamento Europeo si trovò di fronte ad una scelta di questo tipo: i parlamentari vennero chiamati a deliberare sulla possibilità di vietare di affiancare il nome veggie a quello di cibi che sono originariamente realizzati con carni animali. Quel primo tentativo però fu inizialmente respinto dall’aula di Strasburgo e non ritenuto prioritario (in quel periodo l’interesse principale era dettato dalla necessità di trovare delle leggi per tamponare l’insorgere dell’infezione da Covid – 19).
Il primo tentativo di revisione della Pac non andò quindi a buon fine. Ma a distanza di cinque anni, le cose sono andate diversamente. Il Parlamento ha creato una legge ad hoc, per ufficializzare la revisione del regolamento Ocm. Una legge nata a seguito delle innumerevoli proteste da parte degli Agricoltori della filiera, che dal 2024 hanno iniziato a dibattere sulla necessità di rafforzare la loro posizione contrattuale e di non perdere forza e credibilità di fronte alle nuove tendenze. La Commissione Europea ha dato loro ragione. Ma la scelta ha scatenato (come prevedibile), la reazione del mondo veg.
Che in Europa si sta diffondendo in modo esponenziale negli ultimi anni. Secondo i dati del Rapporto Italia 2024 di Eurispes, la percentuale di vegani nel nostro Paese si attesta intorno al 2,3% della popolazione. Un dato che generalmente si abbina a quello dei vegetariani, che rappresentano circa il 7,2% della popolazione italiana. I dati confermano quindi che la popolazione che segue una dieta “veg” (vegetariani e vegani) è pari a circa il 9,5% degli italiani. Statistiche che sono confermate dal numero sempre crescente di ristoranti e locali a tema (bari, pasticcerie, pizzerie o ristoranti che servono esclusivamente cibo vegano) e dai locali che hanno cambiato il loro modo di lavorare, creando dei menù appositi che soddisfino le esigenze di chi segue una dieta veg. Ma che da oggi in poi dovranno cambiare dicitura a numerosi piatti presenti.
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