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Il riposo post pranzo fa bene, purché sia breve: tutto quello che c’è da sapere

La ‘pennichella’ dopo pranzo è amata da tutti e può anche dare benefici ma c’è una ‘regola’ da non trasgredire

Uno dei momenti preferiti per schiacciare un pisolino è dopo pranzo. Quando possibile infatti, tanti si concedono un po’ di riposo a letto o anche sul divano. Una volta sazi e prima di continuare con gli impegni di giornata è facile che il sonno prenda il sopravvento. Ma la ‘pennichella’ post pranzo fa bene oppure no?

Pisolino pomeridiano – Cityrumors.it (PixaBay)

 

Secondo uno studio dei ricercatori del Brigham and Women’s Hospital, membro fondatore del sistema sanitario Mass General Brigham, riportato da AGI, fare tutti i giorni un ‘pisolino energetico’ di meno di mezz’ora, diminuisce il rischio di obesità e alterazioni metaboliche. Questo dato è emerso esaminando più di 3.000 adulti di una popolazione mediterranea. 

Gli effetti della ‘pennichella’

I ricercatori hanno esaminato la relazione tra il ‘riposino post pranzo’ e la sua durata con l’obesità e la sindrome metabolica e hanno scoperto che un riposo di più di 30 minuti comporta maggiori probabilità di avere un indice di massa corporea più elevato, una pressione sanguigna più alta e un gruppo di altre condizioni associate a malattie cardiache e diabete rispetto a chi non ha l’abitudine della pennichella. Tuttavia, chi pratica la ‘siestà breve non presenta aumento del rischio di obesità e alterazioni metaboliche. I risultati dell’indagine sono pubblicati su Obesity.

“Non tutte le siesta sono uguali. La durata del tempo, la posizione del sonno e altri fattori specifici possono influenzare gli esiti di salute di un pisolino”, ha spiegato l’autore senior, Marta Garaulet, PhD, a visiting professor presso la Division of Sleep and Circadian Disorders presso il Brigham and Women’s Hospital.

Ricaricarsi riposando 30 minuti – Cityrumors.it (PixaBay)

 

“Uno studio precedente che abbiamo condotto su un’ampia popolazione di studio nel Regno Unito aveva scoperto che le sieste erano associate a un aumento del rischio di obesità – ha aggiunto – e volevamo determinare se questo sarebbe vero in un Paese in cui la siesta è più radicata culturalmente, in questo caso la Spagna, così come la durata della siesta è correlata alla salute metabolica. L’obesità è un crescente problema di salute che colpisce oltre un miliardo di persone in tutto il mondo. L’accumulo di grasso nel corpo è collegato al modo in cui il cibo viene digerito durante i processi metabolici. Comprendere come le scelte di stile di vita, come fare la siesta, influenzano questi meccanismi metabolici potrebbe aiutare i ricercatori a capire come abitudini influenzano la salute”.

Arianna Di Pasquale

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