Una vera e propria bufera quella che si è creata attorno a Vittorio Sgarbi. L’attuale sottosegretario alla Cultura ha voluto fare chiarezza sulla propria posizione in una intervista al ‘Corriere della Sera’
Vittorio Sgarbi non ci sta e decide di passare al contrattacco. Il tutto è nato proprio nella giornata di ieri, mercoledì 25 ottobre. In particolar modo da una intervista (o presunta tale) che avrebbe rilasciato al “Fatto Quotidiano“. Anche se, lo stesso critico d’arte, ammette di non aver mai rilasciato quel tipo di dichiarazioni e che è pronto a passare alle denunce e querele. Questa volta ne ha parlato al ‘Corriere della Sera‘ dove ha voluto chiarire, una volta e per tutte, la propria posizione.
Si continua a parlare, quindi, della vicenda consulenze ed anche sul fatto che il suo ministro, Gennaro Sangiuliano, non ha smentito quel tipo di intervista. “Non posso credere a quello che ho letto, perché non corrisponde alla realtà. I rapporti tra me e il ministro ai Beni culturali sono buoni”. Anzi, ha ribadito che lo aveva inviato a Bologna, come rappresentante, per gestire l’allarme sulle condizioni statiche della Torre Garisenda.
In queste ultime ore si sono intensificate, sempre di più, le voci delle sue possibili dimissioni. Una ipotesi che, a quanto pare, non gli sfiora neanche per la testa. Tanto da rispedire al mittente queste voci. Poi al noto quotidiano ha spiegato realmente come sono andate le cose: “Un mio collaboratore, anche se adesso è da considerare ex, si è infilato nel mio computer, ha rastrellato informazioni dalla mia agenda e poi ha inviato tutto via mail ai vertici del ministero, a Palazzo Chigi e alla stampa.
Il tutto con un account del ministero. E’ un ‘corvo’. So anche chi è, ma ora ci penseranno le forze dell’ordine a lui”. Sui soldi che ha intascato dice: “Sono stato proprio io a chiedere un parere all’Anac e non ci sono state obiezioni. La Procura di Roma dice che non ho pagato un debito con l’Agenzia delle Entrate di 715mila euro? Farò chiarezza anche su questo”.
Peccato che da Sangiuliano, però, arrivano completamente parole diverse: “Da tre giorni non sento il sottosegretario e non gli mando messaggi“. L’Antitrust fa sapere di aver ricevuto la documentazione e di aver iniziato l’esame. Anche la premier, Giorgia Meloni, vuole approfondire su questo caso ed è pronta a valutare tutte le ipotesi possibili.
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