La tensione tra Israele e Iran è sempre più alta. Teheran prepara l’attacco contro Tel Aviv, ma la mossa degli Stati Uniti potrebbe cambiare le carte in tavola.
Iran-Israele: tensione alle stelle. L’uccisione del leader di Hamas a Teheran sta portando il governo iraniano a pensare ad un attacco nei confronti di Tel Aviv. Secondo quanto riferito dal Corriere della Sera, la ‘vendetta’ potrebbe arrivare il 12 agosto, data non banale ovvero la ricorrenza simbolica ebraica di Tisha B’av che ricorda la distruzione del Tempio.
Ma le cose potrebbero cambiare nelle prossime ore. Gli Stati Uniti nelle scorse ore hanno fatto una mossa a sorpresa che ha come obiettivo quello di evitare una escalation. Per il momento Teheran non ha nessuna intenzione di fare un passo indietro e sta preparando un attacco. Vedremo se la mediazione iniziata da Washington porterà l’Iran a non iniziare questo conflitto.
Un incontro segreto per cercare di riportare una tregua (armata?) tra Iran e Stati Uniti. Come scritto dal quotidiano italiano, nella giornata di giovedì è andato in scena all’aeroporto di Payam un colloquio tra le due delegazioni. Il vertice è durato due ore e il messaggio arrivato dalla Casa Bianca è chiaro: Washington non sapeva dell’attentato contro il leader di Hamas e il presidente Biden è furioso per quanto successo.
Gli Stati Uniti, inoltre, hanno consigliato l’Iran di non iniziare un conflitto per due motivi: un super attacco rafforzerebbe il premier Netanyahu e senza una reazione forte la Casa Bianca potrebbe aprire all’eliminazione di alcune sanzioni e iniziare una contrattazione sul nucleare. Una mossa estrema per cercare di evitare un conflitto, che comunque vedrebbe protagonista anche Washington. Perché la delegazione americana ha confermato la volontà di difendere Israele in caso di guerra.
La mossa degli Stati Uniti per il momento non sta dando gli effetti sperati. L’Iran, come detto, non ha intenzione di fare un passo indietro e potrebbe attaccare il 12 agosto. Una data simbolica per la ricorrenza simbolica ebraica di Tisha B’av che ricorda la distruzione del Tempio.
Situazione che quindi resta ad alta tensione e da Italia e Francia, ma anche ad altri Paesi, l’invito ai connazionali è quello di lasciare il Libano il prima possibile proprio per il timore di un nuovo conflitto. Guerra che potrebbe durare diverso tempo.
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