Un fatto più unico che raro: due candidati alla poltrona di sindaco hanno fatto registrare lo stesso numero di preferenze. Per scegliere il primo cittadino è stato scelto un metodo clamoroso
Ricordate quando in Italia, negli scorsi anni, l’equilibrio alle urne era tale da dover richiedere il riconteggio dei voti? Nel nostro Paese molte elezioni si concludevano al filo di lana con ballottaggi infiniti e preferenze discusse. Alcuni governi sono andati avanti con accordi improponibili, proprio perchè, per rompere l’equilibrio era necessario trovare delle alleanze che permettessero ad una delle due coalizioni di avere i voti necessari per poter governare.

Mai si era però verificata una situazione simile a quella accaduta negli ultimi giorni in un seggio elettorale. Le elezioni amministrative, decisive per la scelta del sindaco, si è chiusa con un nulla di fatto clamoroso: una parità incredibile, con i due candidati che si sono spartiti i voti. Durante lo spoglio, i due aspiranti sindaci hanno chiuso con lo stesso punteggio. Per scegliere chi avrebbe dovuto amministrare la città, si è scelto un metodo incredibile. Mai visto nelle recenti elezioni.
“Mi aspettavo una gara combattuta, ma non immaginavo che saremmo finiti in parità assoluta“, ha dichiarato uno dei due candidati sindaci al termine dello spoglio elettorale. Entrambi hanno fatto registrare lo stesso numero di preferenze: 16.724 voti per tutti e due i politici che si erano candidati. Una parità assoluta, che ha portato ad un pareggio, difficile da valutare e da accettare. Anche alla luce della scelta effettuata per decretare il vincitore.
I due candidati hanno chiuso con lo stesso numero di preferenze: sindaco scelto con il sorteggio
Le elezioni che si sono chiuse con un pareggio assoluto, si sono svolte in Giappone, nella città di Kamisu. I due sfidanti, l’indipendente Toshiyuki Kiuchi, e il sindaco uscente Susumu Ishida hanno dato vita ad una sfida combattuta ed equilibrata ed hanno fatto registrare un caso rarissimo nella storia delle elezioni giapponese: hanno raggiunto un equilibrio incredibile, che li ha portati a chiudere con lo stesso punteggio. Per capire chi tra i due sarebbe stato eletto come primo cittadino, si è ricorsi ad una delle postille presenti nella legge elettorale nipponica.

Dove era specificato con chiarezza che, in caso di stesso punteggio tra i due candidati alla poltrona di sindaco, si sarebbe ricorsi all’estrazione. E’ stata la sorte a premiare Toshiyuki Kiuchi, che ha prevalso sul rivale ed ha potuto fregiarsi della carica di nuovo sindaco della cittadina giapponese. La legge elettorale stabilisce infatti che, se dopo l’ultimo conteggio e la successiva verifica da parte degli organismi ufficiali, non sono emerse differenze tra i due candidati, l’esito finale è deciso da un’estrazione, gestita dalle autorità locali. Un fatto rarissimo, che nella storia recente giapponese si era verificato una sola volta e dieci anni fa, in una tornata elettorale di una prefettura rurale. Il sindaco uscente, deluso dal risultato finale, ha presentato ricorso ed ha chiesto nuovamente il conteggio dei voti. Tutto il mondo…è Paese!





