Elena Bonetti in un’intervista a ‘La Stampa’ attacca duramente il governo sul Pnrr: “Il rischio è quello di non arrivare all’obiettivo”.
La gestione del Pnrr di questo governo non piace alle opposizioni. L’ultima a criticare, anche in modo duro, l’esecutivo è Elena Bonetti in un’intervista a La Stampa. L’ex ministra sottolinea che “se si continua così non arriviamo all’obiettivo di copertura dei posti di asili nido. Il governo ha deciso di tagliare 100mila posti del Pnrr, ora noi chiediamo di spiegarci come intende recuperarli“.
“Fino a questo momento – aggiunge l’esponente di Azione – ho sentito spiegazioni molto confuse. Il governo ha il dovere di aggiornare il Parlamento su questa scelta e soprattutto su come intende rimodulare gli interventi per cercare di raggiungere il target che ci era fissati con il precedente esecutivo. E’ stato fatto sicuramente un passo indietro sulla pelle delle famiglie“.
Bonetti spera che i tagli non riguarderanno solo il Sud perché questo significherebbe “rinunciare a colmare l’inaccettabile discriminazione che subiscono i bambini che vivono nel Mezzogiorno. La media della copertura dei posti negli asili nido al Sud è del 16%. Con il nostro piano avevamo previsto di raggiungere almeno il 33% ed ora devono dirci se si può raggiungere questa cifra anche senza il Pnrr“.
“La cosa più importante è che ci sia la consapevolezza che questo intervento è prioritario – continua l’ex ministra – sia per una questione educativa e sociale, ma anche per dare una mano importante all’economia del Paese perché si rilancia il lavoro femminile e si fa crescere il Pil“.
La Bonetti ricorda che “questo esecutivo aveva promesso interventi a rafforzare le famiglie. Ma se dici che aumenti di 60 euro il bonus nido per il secondo figlio e poi non ci sono i posti disponibili e per giunta quei pochi costeranno di più, se metti gli sgravi contributivi solo per le mamme lavoratrici con un contratto a tempo determinato, vuol dire che non stai mantenendo la parola. Non bastano simboli o misure, è arrivato il momento di misure strutturali altrimenti non si va avanti“.
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