In una intervista che ha rilasciato al quotidiano “Corriere della Sera” è intervenuto il numero uno di ‘Italia Viva’, Matteo Renzi
Uno degli argomenti principali per quanto riguarda il mondo della politica non può che essere quello relativo alla questione del Premierato. Una riforma, fortemente voluta dal governo guidato da Giorgia Meloni, che sta provocando non poche polemiche. Sia dalla maggioranza, ma soprattutto anche da alcuni esponenti dell’opposizione. In primis Giuseppe Conte che ha aspramente criticato questo tipo di riforma. Per non parlare della segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein.
Chi sta cercando di essere “ottimista” (anche se a modo suo” è inevitabilmente Matteo Renzi. L’ex presidente del Consiglio ne ha parlato al ‘Corriere della Sera‘ su questo importante argomento. Il suo obiettivo è quello di vederci chiaro. Si potrebbe anche trovare un accordo per la votazione, a patto che cambino alcune cose che non vanno proprio giù al suo partito.
Italia Viva, in più di una occasione, aveva sempre ribadito il suo pensiero: ovvero di essere favorevole all’elezione diretta del premier in campagna elettorale. Tanto è vero che, in merito a ciò, ha annunciato di essere pronto a votare la riforma. A patto che ci sia qualche modifica all’interno delle stesse. Queste sono alcune delle sue parole a riguardo: “Noi vogliamo l’elezione diretta del premier. Permettere ai cittadini di scegliere chi deve governare è una cosa normale in tutto il mondo.
L’avevamo messa nel programma delle Politiche, non cambiamo idea ogni anno. Ha cambiato idea chi dice no a sinistra. E ha cambiato idea la destra che partiva dal presidenzialismo“. Di cosa da migliorare, a quanto pare, ce ne sono eccome: “La proposta è un passo in avanti ma molti nodi sono da chiarire. Il tetto ai mandati, il ballottaggio, il superamento del bicameralismo. E naturalmente non capisco perché il premier non possa scegliere e revocare i ministri. Presenteremo in Aula i nostri emendamenti“.
Nel caso in cui il testo dovesse essere migliorato allora le cose potrebbero prendere una piega diversa: “Se ho perso Palazzo Chigi è solo perché hanno usato il referendum contro di me. Ai miei avversari di allora non interessava la Costituzione: volevano farmi fuori. Non farò a Giorgia quello che hanno fatto a me. Siamo pronti a votare la riforma costituzionale restando all’opposizione. Miglioriamo il testo e poi vediamo il da farsi“.
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