Non è la prima volta che accade: ancora una volta il campionato di prima categoria finisce nell’occhio del ciclone
Negli ultimi mesi i campionati di prima e seconda categoria, facenti parte della Lega Nazionale Dilettanti (LND), hanno fatto parlare di loro per diversi episodi molto controversi, in cui a pagare il prezzo maggiore dell’atteggiamento molto spesso violento di alcuni calciatori sono stati gli arbitri.
Specialmente nelle categorie cosiddette minori, gli arbitri non sono tutelati, o comunque godono di poca sicurezza rispetto a quella che meriterebbero. Ciò porta molto spesso alcuni calciatori ad esagerare più del dovuto, magari protestando veementemente contro il direttore di gara.
Recentemente, tre calciatori della Fonte Belverde sono stati squalificati per i propri atteggiamenti violenti, mentre a seguito del match tra Tivoli e Villalba un tesserato ha tentato di investire un arbitro con la sua auto.
Non mancano poi altri episodi altrettanto spiacevoli, con protagonisti questa volta i tifosi che disturbano le partite con ululati e cori anti sportivi. Ecco l’ultimo episodio avvenuto a Genzano di Lucania (prov. di Potenza).
Il match della prima categoria lucana tra Virtus Genzano e Balvano dovrà essere rigiocato. Lo ha fatto sapere il giudice sportivo in una recente sentenza pubblicata nel CUN 67 del 24/01/2024, che ha spiegato quanto accaduto durante il discusso match, in cui una componente della tifoseria di casa, al fine di demoralizzare e insultare i calciatori del Balvano, ha intonato cori di matrice anti sportiva. A causa dell’insistenza di una parte della tifoseria genzanese, l’arbitro è stato costretto a interrompere la partita prima del previsto.
Secondo quanto riferito dal giudice sportivo della sezione lucana, la partita tra Virtus Genzano e Balvano dovrà essere ripetuta a porte chiuse. Inoltre sono state comunicate le multe ai danni delle due società: il giudice ha sanzionato la Virtus Genzano con un’ammenda di 250 euro, mentre il Balvano ne ha ricevuta un’altra di 100 euro.
Un altro episodio controverso studiato dal giudice sportivo è stato l’ingresso in campo “di persone non in distinta e non autorizzate, le quali accedevano indebitamente sul terreno di gioco, qualificandosi quali Presidenti delle società, e come tali non identificati dal DG“.
Durante il match infatti due persone sono scese in campo, senza previa autorizzazione, cercando di calmare i tifosi nel momento più complicato del match, poco prima che il direttore di gara decidesse di sospenderlo.
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