Il calcio non si ferma più durante le feste. Una scelta che sta procurando diverse polemiche e un allenatore si è sfogato duramente
Il calcio moderno non piace a tutti. Da tempo gli orari cosiddetti spezzatini per accontentare le televisioni non sono condivisi da club e tifosi. Molte squadre sono costrette a giocare anche e meno delle 72 ore previste a causa di un calendario molto intenso. Ma da qualche anno un’altra scelta sta facendo molto discutere: quella di giocare durante le feste. Solitamente a Natale ci si fermava e a Pasqua si scendeva in campo il sabato per consentire ai calciatori di stare con la famiglia.
Da qualche anno, però, la situazione è assolutamente cambiata. I calendari ingolfati stanno portando le squadre a giocare anche durante le feste. Per la Serie B scendere in campo a Pasquetta non è una novità (come a Santo Stefano), per la A e la C è sicuramente un qualcosa di inedito. E un allenatore in conferenza stampa si è sfogato ribadendo che per lui il calcio significa altro e vorrebbe trascorrere le festività con le famiglie.
Silvio Baldini è stato da sempre un allenatore fuori dagli schemi. Ha sempre parlato molto chiaro e criticato il sistema calcio italiano. Nell’ultima conferenza stampa il tecnico del Pescara ha detto la sua sullo scendere in campo a Pasquetta e non mancano le dure critiche alla Lega.
“Dov’è il rispetto verso la nostra religione?“, si è domandato Baldini. “Non mi sembra giusto viaggiare in treno per andare a giocare vicino a Verona contro il Legnago – ha continuato – siamo cattolici. Per esempio nel tennis la Paolini non ha giocato perché in Germania era vietato giocare il venerdì santo. Io a Pasqua voglio stare con la mia famiglia. Poi è normale che la società va alla deriva“.
Parole molto dure da parte di Baldini in una Serie C che ormai da tempo sta facendo discutere. Le esclusioni di Turris e Taranto a campionato in corso sono state la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Ora potrebbe arrivare una riforma per evitare ulteriori casi simili e non è da escludere che nella discussione si possa parlare anche del calendario. E vedremo se questa porterà anche a non giocare più a Pasqua oppure in futuro si continuerà sulla strada intrapresa in questi ultimi anni.
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