Un tribunale potrebbe cambiare in modo clamoroso le sorti del campionato del Mondo di Formula 1. La Ferrari è coinvolta in modo diretto
Un giudice, Robert Jay, rischia di passare alla storia come quello in grado di riscrivere un intero Mondiale di Formula 1. Dopo anni di battaglie, lotte interne, dichiarazioni al vetriolo e sentenze più o meno condivisibili, è arrivata una presa di posizione che rischia di modificare tutta la recente storia del mondo delle quattro ruote.

La Ferrari potrebbe vincere un titolo Mondiale? Verrà riscritto l’albo d’oro della Formula 1? I legali modificheranno i risultati che sono stati ormai omologati da tempo? La sentenza emessa ieri, giovedì venti novembre, rischia di rappresentare una pagina storica nel mondo dei motori. e di mezzo, neanche a dirlo, c’è la Ferrari: con ben due piloti coinvolti. Il primo, Lewis Hamilton, corre per la scuderia italiana da questa stagione; l’altro, Felipe Massa ha guidato in passato la Rossa.
Tutto risale al Mondiale del 2008: ecco cosa accadde tra Massa e Hamilton
“Questa è una vittoria straordinaria, un giorno importante per me, per la giustizia e per tutti gli appassionati di Formula 1”. Felipe Massa festeggia per la sentenza del giudice Jay, che ha respinto tutti i tentativi di archiviazione dopo la causa intentata dal pilota brasiliano contro la Formula One Management (FOM), Bernie Ecclestone e la Fédération Internationale de l’Automobile (FIA). I fatti si riferiscono al Mondiale del 2008, che Massa (alla guida della Ferrari), ha conteso fino all’ultima curva dell’ultimo Gran Premio a Lewis Hamilton, e che si concluse con il successo del britannico, che precedette il ferrarista per un solo punto.

Il Gran Premio della discordia si disputò a Singapore, ancora oggi ricordato con il nome di Crushgate. Massa, in pole position, e in testa per i primi quindici giri, concluse al tredicesimo posto la gara. Nelson Piquet Jr, che si trovava nelle parti basse della classifica, colpì un muro, costringendo la Safety Car ad intervenire. Massa rientrò ai box ma a causa di un errore di un tecnico della Ferrari che azionò in anticipo il semaforo del Pit, ripartì in anticipo portandosi dietro la pompa della benzina. Nella foga sfiorò anche una Force India. Il brasiliano chiuse tredicesimo. A distanza di un anno la Fia aprì un procedimento per fare luce sull’accaduto, dopo le accuse arrivate dal Brasile che parlarono di un incidente fittizio e causato per far vincere Alonso e bloccare Massa. Due anni fa, a marzo del 2023 Ecclestone ammise che lui e Max Mosley erano a conoscenza dell’imbroglio (divenuto noto come Crashgate) ma scelsero di tacere.
Se quella gara fosse stata annullata, Massa si sarebbe laureato campione del Mondo e la Ferrari avrebbe vinto un titolo.“La Corte ha riconosciuto la solidità del nostro caso e non ha consentito agli imputati di soffocare la verità sul 2008. Quell’incidente deliberato mi è costato un titolo mondiale, e le autorità dell’epoca hanno preferito insabbiare i fatti anziché difendere l’integrità dello sport”, ha dichiarato Massa dopo la sentenza. “Hanno tentato in ogni modo di bloccare la causa, ma la nostra battaglia è per la giustizia e oggi abbiamo compiuto un passo decisivo. La verità emergerà al processo. Indagheremo ogni dettaglio: documenti, comunicazioni, prove che dimostrino la cospirazione tra gli imputati saranno portati alla luce”.
Felipe Massa può vincere il Mondiale del 2008?
Massa ha sempre sostenuto che quella gara fu pilotata e ha chiesto l’intervento di un Giudice. “Sono più determinato e fiducioso che mai. Quando tutta la verità verrà alla luce, la giustizia sarà fatta: per me, per i brasiliani, per i tifosi, per tutti gli appassionati di motorsport che meritano uno sport leale, e per il futuro stesso della Formula 1″. Se il processo andrà avanti, potrà ribadire che (da diciassette anni a questa parte) ha sempre sostenuto la verità, e potrà sentirsi virtualmente campione del Mondo.

Ma non potrà portare a casa il titolo Mondiale. Il regolamento non prevede infatti nessuna revisione del risultato ormai omologato. Il pilota brasiliano potrebbe vedersi riconoscere i diritti che ha sempre preteso, ma non riuscirebbe a soffiare il Mondiale (che pure avrebbe meritato) a Lewis Hamilton. “Sono profondamente grato al mio team legale per il brillante lavoro e la fiducia incrollabile, alla mia famiglia per il sostegno costante e a Dio, che mi ha sempre guidato e sostenuto nella fede. Andremo fino in fondo, insieme”.





