Apple lancia l’allarme “iPhone meno sicuro”, utenti in crisi: come risolvere

Allarme da Cupertino: i timori di un iPhone meno sicuro ci sono tutti. Apple mette le mani avanti, gli utenti andranno in crisi?

Quella data lì comincia a mettere in grande apprensione tutti i Big Tech, sei in particolare: i cosiddetti gatekeeper. Alphabet, Amazon, ByteDance, Meta e Microsoft. Tra i Guardiani non poteva che essere inserito Apple, che a fine gennaio ha rilasciato delle modifiche a iOS, Safari e App Store che andranno a incidere sulle app degli sviluppatori nell’Unione Europea per conformarsi al Digital Markets Act.

Apple lancia l'allarme
Apple, come si sta arrivando al 6 marzo – cityrumors.it –

Modifiche quantitativamente rilevanti visto che includono più di 600 nuove API, un’analisi ampliata delle app, una funzionalità per motori browser alternativi e opzioni per l’elaborazione dei pagamenti delle app e la distribuzione di app iOS.

Volente o nolente, il colosso di Cupertino deve adeguarsi a nuove rigide normative, un po’ come accaduto per il cavo USB che ha mandato in pensione il connettore lightning, da sempre fiore all’occhiello di Apple: tutto e non oltre il 6 marzo, deadline per quei gatekeeper che dovranno rientrare nei limiti imposti dal DMA dell’UE, pena sanzioni pesantissime: fino al 10% del fatturato globale, che raddoppierà in caso di recidività.

Come Apple si sta adeguando al Digital Markets Act: da Cupertino mettono le mani avanti

“Apple sta introducendo nuove misure di salvaguardia che riducono, ma non eliminano, i nuovi rischi che il DMA pone agli utenti dell’UE”. Sarà perché con l’Unione Europea non corre buon sangue. Sarà per mettere le mani avanti. Sarà. Ma Apple evidenzia dei ipotetici rischi che si correranno con quell’interoperabilità obbligatoria che dovrà esserci tra app e Big Tech a partire dal 6 marzo.

Apple e un iPhone meno sicuro
Apple e il rischio di un iPhone meno sicuro –

Da Cupertino stanno facendo buon viso a cattivo gioco nei confronti del muro eretto dall’Unione Europea nei confronti di quei sei Guardiani, nel particolare si ritiene che le modifiche così profonde, imposte da parametri rigidi da parte delle nuove norme, per un sistema operativo che è stato progettato e sviluppato mettendo la sicurezza e la privacy in primo piano, rischiano di indebolirlo e renderlo più vulnerabile.

Apple è convinto che queste nuove misure di salvaguardia, non fanno altro che aumentare i rischi per un iPhone meno sicuro, come si evince chiaramente dal pensiero di Gary Davis, secondo cui con questo sistema aperto nel segno dell’interoperabilità aprirà “nuove vie per malware, frodi e truffe, contenuti illeciti e dannosi, e altre minacce alla privacy e alla sicurezza”. Potrebbe anche non essere una sterile polemica ad personam, pensando alle Spotify e YouTube, app modificate in maniera sostanziale, che negli ultimi tre anni sono state esposte a minacce più grandi alla sicurezza di Android. Il 6 marzo s’avvicina, chissà quello che succederà…

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